Pioli e Adli svelano il loro piano per vincere l’Europa League

By Mario Labate -

L’allenatore del Milan Stefano Pioli ha parlato alla vigilia della sfida contro lo Slavia Praga rivelando al la propria convinzione di poter arrivare fino in fondo in Europa League.

Domani sera il Milan ospiterà a San Siro la formazione ceca dello Slavia Praga per l’andata degli ottavi di finale di Europa League e, pur non essendo la squadra più temibile nel lotto del sorteggio, sarà ugualmente una sfida difficile.

I rossoneri hanno superato lo Stade Rennais con un risultato complessivo di 5-3 nei playoff archiviando grande parte della qualificazione già nell’andata disputata a San Siro e vinta 3-0.

La buona notizia è che Fikayo Tomori e Pierre Kalulu sono tornati a pieno titolo tra i convocabili per la sfida di domani sera.

La conferenza di Pioli alla vigilia di Milan-Slavia Praga

La sensazione che ha dato la squadra dopo la vittoria di Roma è stata quella di essersi immersi tantissimo nel lavoro e di starlo facendo a testa bassa, in silenzio…

“Siamo usciti bene dalla partita. Penso che non abbiamo giocato la migliore partita dal punto di vista tecnico, ma sicuramente una partita con atteggiamento e mentalità. La squadra sta bene, sa che sta arrivando un momento decisivo della stagione. Penso che siamo pronti ad affrontarlo”.

Se vinci l’Europa League rimarrai al Milan? Crede che a Milano possano arrivare fondi arabi? Che effetti può avere questa operazione sul vostro mercato e sul vostro futuro? 

“Sei riuscito a fare due domande a cui non posso rispondere (ride). E’ meglio così.”

Quanto ti stuzzica l’idea di arrivare fino in fondo alla competizione (Europa League ndr)?

“Dobbiamo pensare di poterla vincere, poi dovremo essere bravi a superare questo turno. Non è la mentalità giusta guardare troppo avanti, in Europa gli avversari sono tutti difficili. Siamo di fronte ad un avversario che ha perso solo una volta nel girone.

“Domani dovremo sfruttare bene il fattore casa. Ma dobbiamo pensare ad un round alla volta. Stiamo bene e dobbiamo sfruttare questo momento. Dentro di noi abbiamo la consapevolezza e l’entusiasmo di pensare di poter arrivare in fondo”.

Il PSG è arrivato ai quarti di finale di Champions League. Aumenta i sentimenti di rimpianto o aumenta la consapevolezza?

“Purtroppo la Champions League non fa più parte del nostro presente, e non fa più parte del nostro presente per dettagli che ci sfuggivano nelle partite decisive. Adesso dobbiamo pensare solo al domani e ad arrivare più lontano possibile in Europa”.

Perché questa poca continuità a livello di rendimento?

“Non credo che sia così nell’ultimo periodo. L’ultima partita che abbiamo commesso un errore e che abbiamo chiaramente perso è stata quella di Monza. Negli ultimi 2-3 mesi la squadra ha sempre giocato ad un certo livello e le prestazioni sono state di un certo livello”.

Quale qualità potrebbe portarvi alla finale?

“La qualità dei miei giocatori. Hanno dimostrato che in Europa hanno fatto passi avanti giganteschi rispetto a quattro anni fa. Siamo cresciuti. Abbiamo la capacità di arrivare fino in fondo ma dobbiamo dimostrarlo”.

Quanto è bello avere l’imbarazzo della scelta in difesa?

“Fa bene a tutti noi poter fare delle scelte, giochiamo 4 partite in 10 giorni. Cercherò di sfruttare tutto il potenziale della squadra”.

Vincere l’Europa League o buttare via la stagione: come valuti questa previsione?

“Le sentenze dovranno essere fatte a fine stagione. Ognuno di noi e voi esprimeremo il proprio giudizio”.

Leao ha quattro gol in campionato e tre nelle competizioni europee. Ti sei dato una spiegazione a questo suo atteggiamento?

“Rafa ha le qualità per essere un giocatore decisivo in tutte le partite, quante volte non ha segnato gol, quante volte ne ha realizzati. E’ sempre stato una spina nel fianco degli avversari e per noi sempre un riferimento. Deve continuare a credere in se stesso e pensare di poter essere decisivo in ogni partita”.

È questo il periodo chiave per chi ha giocato meno?

“Si può considerare un periodo chiave, sì, si può considerare che dobbiamo dimostrare tutti di essere ad alto livello. Non è scontato essere competitivi sia in Serie A che in Europa.

“So di allenare un gruppo forte, sono orgoglioso di allenare un gruppo di ragazzi che danno tutto ogni giorno e quando avranno la possibilità di farlo cercheranno di farlo nel miglior modo possibile”.

Adli rispettava le tue scelte già da tempo…

“Cerco di essere chiaro, diretto e corretto con i miei giocatori, sapendo che poi le decisioni le devo prendere io. Cerco di essere loro vicino in tutto e per tutti, ma metto sempre al primo posto il bene della squadra e le mie idee. Quanto pesa indossare lo stemma del Milan? Lo scudetto non scende in campo, dobbiamo far valere la nostra forza, l’atmosfera le nostre qualità”.

Che squadra è lo Slavia?

“Una squadra molto intensa, che corre tanto e bene; sono molto diretti, giocano con i tre attaccanti vicini, giocano molto attraverso di loro, fisico e veloce.

“La qualità della rosa è buona e il loro allenatore è molto bravo perché cambia in ogni partita 5-6 giocatori mantenendo alto il livello. E’ un avversario da affrontare con molto rispetto”.

La conferenza di Aldi alla vigilia di Milan-Slavia Praga

Quando hai creato la circostanza che ti ha portato in questa conferenza? 

“Io non ho creato niente. Credo tanto in Dio, tutto viene da lui. Io sono una cosa e cerco di fare il meglio nel mio lavoro e di essere una buona persona”.

Quanto è contato per te avere tanti compagni francesi?

“Quando sono arrivato era più facile integrarsi con tanti francesi. Ho creato subito un bel rapporto con tutti. Non c’è nessuno che mi ha aiutato più degli altri. Stavo bene in spogliatoio e questo mi ha aiutato”.
Cosa è scattato per migliorare mentalmente? 

“Niente di speciale. La mia maniera di giocare è diversa, ho un ruolo diverso. Però penso di aver avuto la fiducia dello staff e dei miei compagni. Mi mancava questo aspetto difensivo, l’anno scorso c’erano giocatori forti. Ho dovuto crescere, ma lo sapevo ed ero pronto. Mi avevano avvisato sarebbe servito tempo. Mi sono impegnato”.

Come hai fatto a migliorare difensivamente?

“Penso che con lo staff abbiamo lavorato tanto, mi mancava qualcosa l’anno scorso. Lo sapevo e per questo è stato più facile lavorarci. Mi hanno aiutato. Devo crescere, ma delle cose che non vedevo prima ora le vedo. Voglio crescere ancora”.

Che differenza c’è a giocare con Reijnders, Musah o Bennacer?

“Non so se sono un punto di riferimento. Abbiamo centrocampisti forti, possiamo giocare tutti. Abbiamo tante qualità e cerchiamo di sfruttarle, siamo tutti diversi”.

Sei l’unico che non ha esordito in Nazionale maggiore nella rosa

“Penso che da giocatore voglio giocare al livello più alto. Giocare con la Francia è un obiettivo, poi spiegherò perché, ma ora non è il momento”.

Quanto è importante la competizione?

“Penso che quando il Milan gioca una competizione l’obiettivo è sempre vincere. È una grande opportunità. Non è la Champions, ma ci sono squadre di alto livello. Lo siamo anche noi e bisogna vincere per dimostrarlo”.

Se c’è l’obiettivo di provare a vincere con tanti gol

“Come col Rennes giochiamo in casa la prima. Proveremo a mettere subito intensità e a metterli sotto pressione”.

Tags AC Milan
Seguici