Rafael Leao afferma che il suo futuro è al Milan e parla del rapporto con Ibra

By Mario Labate -

Rafael Leao ha parato del proprio presente e futuro al Milan sulle colonne de il Corriere della Sera. L’intervista integrale del portoghese. 

Intervistato da il Corriere della Sera, Rafael Leao ha abbondantemente parlato del proprio momento e di cosa si aspetta dal futuro: “Perché sorrido sempre?  Ci sono persone che non hanno acqua da bere . Quando puoi camminare, hai da mangiare, magari hai qualcuno che ti ama, la vita è un ‘sorriso’.

“Ho tutto, ho anche di più, Dio mi ha fatto un dono e gli sono grato. Il mio lavoro è giocare a calcio, ho realizzato il mio sogno di bambino. Come potrei non sorridere? Il calcio è la gioia dei bambini che giocano per strada, in tutto il mondo”.

Il nome di Rafael Leao è stato lungamente accostato al Psg che in estate dovrà trovare un sostituto di Kylian Mbappe . Decisa la risposta del portoghese: “Il mio futuro è al Milan . Sono qui e ho ancora un contratto di quattro anni. Il Milan mi ha aiutato quando ero in una situazione molto difficile, mi è stato vicino. Non dimentico, sono leale. Sono arrivato da ragazzino, qui sono cresciuto come uomo e come calciatore. Voglio vincere ancora, la mia testa è qui”. 

Riguardo alle possibilità sue e del Milan di alzare un trofeo quest’anno: “In Europa League ci sono tante squadre forti, ma noi abbiamo un’idea chiara in testa: arrivare in finale e vincere”.

Il rapporto con Ibrahimovic

Leao parla anche del rapporto con Zlatan Ibrahimovic: “Ha alzato tantissimo il mio livello . Mi parla di tutto, non solo di calcio. Avevo bisogno di lui, mi ha aiutato non solo come calciatore ma anche come uomo. Lui è molto importante per me. Lo era quando giocava, lo è adesso”.

Il rapporto con Gerry Cardinale e Giorgio Furlani

“Non ci vediamo spesso, ma lui mi ama, mi aiuta . Mi ha dato anche il suo numero di telefono, ma non l’ho mai chiamato, non voglio disturbarlo. Anche l’amministratore delegato Giorgio Furlani mi è molto vicino, mi parla anche in portoghese. Grande persona.”. 

Una battuta su Pioli

“Cosa continua a dirmi? Che sono sempre l’ultimo ed è vero”.

Sulle critiche

“Le critiche mi caricano sempre . A volte mi fanno arrabbiare, ma solo se non sono costruttive. Mi dispiace se sono fatte solo per provocarmi. Spesso mi chiedo: ma questo capisce di calcio? Sono emotivo, anche se non lo do a vedere. Comunque queste cose mi rendono più forte. Io so dove posso arrivare”.

Sul fatto di segnare grandi gol

 “Io amo i gol belli. Certo, vorrei farne sempre di più. Ma io faccio assist, giocate, sono completo. Il calcio oggi è solo statistiche, cifre. E a me non piace. Il calcio è magia, gioia. Mi fa arrabbiare che la gente pensi solo ai numeri. Se fai una brutta partita, ma poi segni, dicono “wow”. Io non sono così. Perché la gente deve divertirsi. E allora mi devo divertire anche io. Sono per la bellezza. L’estetica. Nel calcio, come nella moda e nella musica. Come nell’amore”

Progetti post-calcio

“Sicuramente quando smetterò di giocare non rimarrò nel calcio. Sono in questo ambiente già da dieci anni, ho fatto tante esperienze. Voglio togliermi quel tipo di stress e dedicarmi alla mia famiglia e alle mie altre passioni”.

La sua fede

“Sono credente, cattolico, anche se alcuni pensavano che fossi musulmano, forse per il colore della mia pelle e le mie origini africane. Prima andavo sempre a messa la domenica, ora faccio più fatica perché ci sono le partite. La preghiera fa parte della mia vita”.

Sul razzismo nel calcio

“Sui social e non solo ci sono persone così, purtroppo, e questo è un problema. I razzisti spesso non si rendono nemmeno conto di essere razzisti. Il razzismo è ovunque, purtroppo. Ecco perché noi calciatori dobbiamo provare a fare qualcosa, perché abbiamo tanta popolarità. Dobbiamo sfruttare questa forza, lanciando messaggi. Il Milan è molto sensibile a questo tema. Anche nella vicenda Maignan di Udine si è visto. Abbiamo fatto bene a comportarci così, è giusto uscire dal campo”.

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