Ibra centrale nella scelta dell’allenatore: lui vuole Conte, ma Thiago Motta…

By Mario Labate -

Zlatan Ibrahimovic si è ritrovato a ricoprire un ruolo centrale nella gestione quotidiana del Milan grazie al suo nuovo incarico con RedBird Capital Group.

Come delineato da Calciomercato.com , Ibrahimovic è per molti versi una delle figure di punta del club, nonostante abbia concluso la sua carriera da giocatore solo al termine della scorsa stagione.

In quello che è stato in gran parte visto come un ruolo di “super-consulente” per RedBird, Ibrahimovic sembra in realtà essere l’uomo di fiducia eletto da Gerry Cardinale al Milan.

Come ha detto lo stesso Cardinale al ‘Business of Football Summit’ del Financial Times: “Zlatan mi permette di essere negli States e allo stesso tempo in campo a Milano. Lo abbiamo assunto in RedBird appositamente per tutto ciò che può fare nel calcio. Ma soprattutto è il mio procuratore”.

Ibrahimovic fa le veci di Cardinale a Milano

Cardinale ha anche spiegato che parla con Ibrahimovic più volte al giorno, il che significa che Cardinale riceve costantemente informazioni su quello che succede a Milanello, cosa che evidentemente per l’americano è estremamente preziosa.

“Parliamo più volte al giorno e lui ha l’autorità per essere la mia voce con i giocatori, con lo staff, con chiunque al Milan. È molto importante soprattutto perché ha molta credibilità per farlo. Se avessi preso uno di New York e lo avessi messo al Milan avrebbe avuto molta meno credibilità di Zlatan. Il modo in cui Zlatan parla ai giocatori, facendo da intermediario per la proprietà, è davvero unico. Non voglio andare negli spogliatoi a farlo, voglio che lo faccia Zlatan”, ha spiegato Cardinale.

Sembra plausibile che Ibrahimovic acquisirà sempre più potere al Milan con il passare degli anni, se non dei mesi. Il ruolo centrale che Zlatan ricoprirà in rossonero è stato sottolineato anche dalle sue parole riguardo i possibili futuri cambiamenti al Milan, compreso il destino di Pioli.

“C’è un grande rispetto tra di noi, ma devo prendere certe decisioni senza essere troppo amichevole. Devo pensare al bene del club” ha detto l’ex centravanti svedese che ricoprirà un ruolo centrale anche nella scelta del futuro allenatore.

Ibra vuole Conte

Non è un segreto che Zlatan Ibrahimovic abbia come obiettivo quello di portare Antonio Conte al Milan in estate. Il peso “politico” di Ibra è assai influente all’orecchio di Gerry Cardinale che tuttavia terrà conto anche delle opinioni dell’attuale dirigenza rappresentata da Moncada e Furlani.

Entrambi i reduci dell’esperienza Elliott hanno posto non poche incognite legate al profilo del tecnico salentino, a partire dall’ingaggio altissimo e successivamente all’idea tattica. Come vi abbiamo detto in passato Conte è fortemente legato al 3-5-2, modulo poco allineato all’attuale rosa del Milan.

Thiago Motta è la scelta di Furlani e Moncada

Un profilo che Furlani e Moncada stanno fortemente sponsorizzando a Cardinale (e dunque anche a Ibra) è quello di Thiago Motta, assoluto protagonista del “miracolo Bologna”. Il club emiliano è attualmente quarto in classifica e in piena corsa per una sorprendente qualificazione in Champions League. L’obiettivo minimo raggiunto anche da Stefano Pioli sulla panchina rossonera ma con una rosa dal valore doppio (524,5 contro i 208,55 rossoblù).

Un ulteriore fattore che premia ancora di più Thiago Motta agli occhi di Red Bird è la facilità nel lavorare con i giovani. Il tecnico oriundo ha schierato con il suo Bologna quest’anno una formazione dalla media età di 24,9 anni (la terza più giovane della Serie A), contro i di media età della squadra di Pioli.

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