Cardinale ammette apertura al Medio Oriente per nuovi capitali

By Marco Rizzo -

Gerry Cardinale ha rilasciato una lunga intervista in cui spiega quali sono i piani per il futuro del Milan. Il magnate americano sta provando a fare crescere il valore del club per poter ripagare il debito contratto con il prestito (Elliott) e guadagnare da una potenziale cessione in futuro.

Considerazioni non emotive

Cardinale, nell’intervista rilasciata per Calcio e Finanza, ha ammesso di aver sempre investito per profitto e di non lasciarsi condizionare dalle emozioni. “Ho 25 anni di esperienza negli investimenti sportivi. Sia creando società in collaborazione con i migliori detentori di diritti al mondo, sia investendo nelle squadre e nei campionati stessi. Ho sempre creduto che gli investimenti debbano essere guidati dalla generazione di cassa e non semplicemente dal fatturato. Guidati il ​​più possibile da considerazioni non emotive”. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

L’imprenditore poi però sembra aprire uno spiraglio per i tifosi rossoneri: “Devo però dire che l’unico caso in cui ogni tanto perdo questo approccio è con il Milan, dove la passione dei tifosi e l’importanza della squadra per tutti è qualcosa che nello sport non avevo mai sperimentato prima”. Ho lavorato per 20 anni alla Goldman Sachs, sorrido quando alcuni pensano che io sia così ingenuo da accollarmi un debito da ripagare in soli 18 mesi”. LEGGI QUI: Slavia Praga, scopriamo il prossimo avversario del Milan

Apertura a nuovi investitori

“Sono qui per restare a lungo e se dipendesse da me resterei qui per sempre. Ciò che è vero, però, è che bisogna tenere conto dei movimenti dell’economia globale e non c’è dubbio che in Medio Oriente ci sia molta liquidità e disponibilità a investire nello sport. In questo momento ci sono molti capitali in Medio Oriente e siamo aperti a collaborare con potenziali partner che potrebbero unirsi a noi sia come sponsor che come partner nella costruzione del nuovo stadio. O come azionisti di minoranza come vero valore aggiunto partner, ma come ho detto non rinuncerò al controllo. Sono assolutamente pronto a costruire da solo lo stadio di Milano, ma sono aperto a valutare anche altre opzioni, senza escludere un’eventuale collaborazione con l’Inter”. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Sul futuro del Milan: “Credo di poter fare del Milan il club numero uno e allo stesso tempo aiutare la Serie A a tornare competitiva. Anche perché nelle condizioni attuali l’unico modo per spingere stabilmente un club ai massimi livelli è appartenere a un campionato con un sistema forte. Pensiamo ad esempio che tra Premier League e Serie A c’è una differenza di 5 a 1 in termini di ricavi da diritti televisivi. E ridurre questo divario è la strada perché il nostro campionato possa ritrovare la competitività degli anni d’oro a livello europeo”.

Addio alla Superlega

“Credo che dovremmo operare nel quadro della UEFA e dell’ECA (l’Associazione europea dei club), che servono al meglio gli interessi del calcio in Europa. La Superlega, qualunque sia la sua forma attuale, non è qualcosa che pensiamo sia giusta per il Milan, la Serie A o il calcio europeo”, ha affermato.

Resta da vedere cosa accadrà sul fronte stadio, ma a San Donato il Milan ha fatto passi avanti importanti . Nei giorni scorsi c’è stato anche un incontro con il Comune di Milano per discutere della zona San Siro, ma questa ipotesi sembra per ora molto remota.

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