Cinque cose che abbiamo imparato da Monza-Milan 4-2

By Mario Labate -

Il Milan ha vissuto di un buon periodo di forma in campionato dall’inizio 2024 tanto da guadagnarsi la possibilità di conquistare il secondo posto sfruttando la contemporanea sconfitta della Juventus a Verona, ma Monza-Milan non è andata così.

A sorpresa gli uomini di Stefano Pioli si sono infatti ritrovati, complici diversi errori individuali, sotto di due reti all’intervallo e al 52′ anche in inferiorità numerica data l’espulsione di Luka Jovic.

Nonostante la strada fosse in salita, i rossoneri hanno mostrato caparbietà riuscendo prima a dimezzare il gap con Olivier Giroud e poi addirittura ad impattare il Monza all’88’ con Christian Pulisic.

Tuttavia, Warren Bondo e Lorenzo Colombo, al Monza proprio in prestito dal Milan,  hanno segnato nei minuti di recupero suggellando la prima vittoria in assoluto del Monza contro i rossoneri.

Ecco cinque cose che abbiamo imparato da Monza-Milan 4-2:

1. Lontano dalla migliore condizione

Malick Thiaw è rientrato in campo contro il Monza dopo quasi tre mesi di infermeria, una scelta ritenuta giusta da Stefano Pioli nel pre-partita ma che si è rivelata disastrosa. Il centrale tedesco si è infatti reso protagonista nel primo tempo di due contrasti a dir poco “sciatti” tramutatisi in rigore.

Anche al termine del primo tempo Thiaw si è reso protagonista di un altro intervento fuori tempo venendo battuto con facilità da Andrea Colpani durante un tentato anticipo salendo sulla mediana.

Ha delle colpe anche in occasione del tiro di Danny Mota, deviato proprio dal suo piede, che ha permesso ai padroni di casa di andare in rete. Pure in questa occasione lo sbagliato posizionamento di Thiaw ha inciso.

È giusto dire che quella contro il Monza sia stata probabilmente la partita peggiore della sua carriera nel Milan. Più che un problema di scarsa forma fisica, tenuta d’occhio da Pioli e lo staff in settimana, per Thiaw sembra abbia inciso più il fattore mentale, troppi i mesi senza giocare, che dovrebbe risolversi nel giro di qualche partita.

2. Reagire nel modo sbagliato

Thiaw era sulla buona strada per assicurarsi comodamente il titolo di flop della partita per il Milan indipendentemente dal risultato, ma Jovic in qualche modo è riuscito a superarlo essendo stato espulso nei primi minuti del secondo tempo.

Ha reagito in maniera aggressiva alla provocazione di Izzo dopo essere stati ripresi, ed entrambi ammoniti, dall’arbitro.

Dopo aver ricevuto una spinta dall’esperto difensore dei brianzoli, Jovic è caduto nel tranello di reagire portando le mani al viso di Izzo. Il contatto potrebbe aver portato solo ad un graffio, ma dopo l’intervenuto del VAR l’arbitro non ha avuto scelta: espulsione diretta.

Ciò ha reso le cose ancora più difficili per il Milan, ma è un peccato che il serbo non sia riuscito a mantenere dilapidando l’occasione di partire titolare che Pioli gli ha voluto concedere. Ora per lui c’è il rischio di una squalifica di almeno tre giornate da parte del giudice sportivo.

3. Riflessivo e combattuto

Se da un lato gli errori individuali sono costati cari al Milan ai fini del risultato, dall’altro è giusto dire che il Monza abbia preparato la gara alla perfezione mostrando anche un invidiabile cinismo sotto porta.

Merito del tecnico Raffaele Palladino che ha istruito bene i suoi giocatori impostando una gara fatta di rapidi contropiedi sfruttando a proprio favore il pressing alto dei rossoneri.

Uno stile di gioco storicamente sempre sofferto dal Milan di Pioli che ha perso meritatamente la gara contro una squadra sulla carta di molto inferiore.

È interessante notare come Palladino in conferenza stampa abbia affermato che la decisione di passare dal 3-4-2-1 al 4-2-3-1 si sia materializzata dopo aver visto il successo ottenuto dal Milan sul Rennes in Europa League. Una scelta che implica come il tecnico dei brianzoli si trovasse a proprio agio nell’affrontare i rossoneri schierandosi a specchio.

4. (Quasi) in soccorso

Nonostante la delicata situazione in cui si trovava il Milan, sotto di due gol e un uomo, nella ripresa la squadra di Pioli ha offerto una bella reazione riuscendo prima ad accorciare le distanza con Giroud e poi addirittura a pareggiare con Pulisic.

La felicità è stata tuttavia di breve durata visto che appena due minuti dopo Bondo ha riportato in vantaggio (questa volta in maniera definitiva) i padroni di casa. Tuttavia occorre sottolineare come l’apporto di Pulisic e Giroud, entrambi subentrati, sia stata molto cinico e positivo.

Soprattutto l’americano, già autore di un’ottima patita con il Rennes, sembra aver ritrovato anche feeling con la rete, legame che invece non si è mai spezzato per Olivier Giroud già autore di 12 reti in questo campionato.

5. Occasioni non sfruttate

Similmente a Jovic, Noah Okafor e Samuel Chukwueze hanno avuto una grande opportunità venendo schierati da Pioli sin dal primo minuto, fiducia che però non è stata ripagata dal trio di attaccanti.

Okafor in stagione si è tuttavia rivelato un importante risorsa entrando dalla panchina segnando addirittura tre gol, ma non è riuscito ad aiutare la squadra contro il Monza, offrendo una prestazione piuttosto anonima schierandosi sulla fascia sinistra solitamente di competenza di Rafael Leao.

Il nigeriano è invece stato eroe di Coppa segnando due reti in Champions League, ma è ancora a secco di reti e di buone prestazioni in Serie A. Un apporto a dir poco deludente per l’acquisto più costoso dell’ultimo mercato estivo.

La terza delusione non è Jovic – di cui abbiamo parlato in un punto a parte – ma Rafael Leao che ha disputato una bellissima partita in Europa League contro il Rennes riuscendo persino a sbloccarsi, ma che contro il Monza si è defilato molto non riuscendo mai ad incidere.

Pioli ha ammesso dopo la partita di non averlo schierato titolare a causa di un problema al polpaccio, il ché rende il suo rivedibile cameo di 45 minuti ancora più bizzarro.

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