Nasce il Milan Next Gen: da Camarda a Ibra attraverso la nuova Under 23

By Mario Labate -

Nasce la NextGen del Milan: lo sviluppo del settore giovanile per creare i Campioni che vestiranno la maglia della prima squadra nel futuro.

Il legame tra la prima squadra del Milan e il settore giovanile è sempre stato molto saldo. Tanti, tantissimi i giocatori arrivati sin da bambini in rossonero e che dopo aver fatto la dovuta gavetta sono diventati leggende viventi del club: Franco Baresi e Paolo Maldini per citare i più importanti.

Ma anche nel recente passato il Diavolo ha fatto molto affidamento sui talenti venuti fuori dalla propria Primavera: Mattia De Sciglio, Stephan El Shaaraway e Patrick Cutrone hanno tutti generato grande clamore per essere passati dal settore giovanile alla prima squadra. Nonostante gli impressionanti esordi mostrati da tutti e tre, le loro rispettive carriere hanno preso una strada ben meno impressionante.

Ora guidati dall’ex terzino destro del Milan Ignazio Abate il Milan Primavera rappresenta un fiore all’occhiello per il club rossonero che, grazie agli investimenti fatti da Elliott e Red Bird nel settore giovanile, ha saputo costruire una squadra ricca di grande talento.

Retrocessi in Primavera 2 nella stagione 2018-19, uno dei momenti più bassi della storia del Milan giovanile, l’Under 19 rossonera ha saputo intraprendere un percorso virtuoso che l’ha portata oggi ad occupare il quinto posto nella classifica Primavera con la seconda miglior differenza reti e a sei punti dai rivali cittadini dell’Inter.

Un discreto record in campionato a cui però si deve aggiungere il sensazionale percorso in Youth League che la passata stagione ha spinto il Milan nelle Final Four, alla pari della prima squadra.

Come detto all’interno della Primavera di Ingazio Abate il talento non manca e diversi giocatori hanno già fatto il proprio esordio in prima squadra:

➤ Francesco Camarda (attaccante, 15)
➤ Jan-Carlo Simić (difensore centrale, 18)
➤ Davide Bartesaghi (terzino sinistro, 18)
➤ Álex Jiménez (terzino sinistro, 18)
➤ Kevin Zeroli (centrocampista, 19)

Questi sono alcuni dei nomi provenienti dalla Primavera che hanno assaporato “il calcio dei grandi” sotto la gestione di Stefano Pioli nel corso di questa stagione rinvigorendo la considerazione nei confronti del settore giovanile, lasciato per molti anni nell’ombra.

Non potendo competere a livello economico con Top club del calibro di Psg, Manchester City e Bayern Monaco, il Milan ha compreso perfettamente l’importanza che riveste il settore giovanile e lo sviluppo di talenti “fabbricati” in casa.

Un modo “low-cost” per generare plusvalenza, vedi recentemente Chaka Traore, ma anche di accrescere il bagaglio qualitativo della prima squadra.

La nascita del Milan Under 23

Juventus e Atalanta hanno aperto la strada creando le rispettive squadre B (Under 23) e iscrivendole al campionato di Serie C. Un percorso che anche il Milan sta intraprendendo e che dovrebbe vedere la luce nella prossima stagione. Il miglior modo per far crescere i giovani talenti all’interno del satellite Milan, senza dover far affidamento a prestiti presto infruttuosi e poco convenienti.

Diverse figure autorevoli nel mondo del calcio hanno espresso un parere più che positivo alla nascita di seconde squadre Under 23 per i Top Club italiani, tra questi c’è anche l’ex regista del Milan e allenatore della Juventus Andre Pirlo che dopo il successo ottenuto dai bianconeri contro la Spal (4-0) nella Coppa Italia 2021 si era così espresso a riguardo: “La Juve è stata la prima e unica società a creare una Squadra B e penso che sia stata una grande mossa per la crescita di questi giocatori. Un conto è prelevare giocatori dal settore giovanile, un altro è prenderli da una squadra che attualmente gioca in Serie C. Credo che altri club dovrebbero aprire un po’ di più la mente”.

Anche Domenico Gangemi, scout internazionale e allenatore professionista dell’Atalanta, ha un’esperienza invidiabile per quanto concerne lo sviluppo dei giovani talenti. Intervistato da SempreMilan, Gangemi si è così espresso riguardo alla creazioni di Squadre B: “Le competizioni più dure (Serie C ndr) sfidano i giovani a superare i propri limiti e a lottare per l’eccellenza. Li aiuta a sviluppare resilienza, perseveranza e determinazione. Imparano a gestire la pressione, a superare gli ostacoli e a riprendersi dai fallimenti. Queste esperienze contribuiscono alla loro crescita e al loro sviluppo personale, costruendo il loro carattere e preparandoli per le sfide future”.

Secondo Gangemi, anche altri componenti come la fiducia in se stessi e il networking sono dei vantaggi aggiuntivi per i giovani giocatori: “Affrontare con successo una competizione dura aiuta sempre ad aumentare la fiducia in se stessi e l’autostima dei giovani giocatori. Quando riescono a ottenere buoni risultati e a raggiungere i propri obiettivi in ​​ambienti difficili, acquisiscono un senso di realizzazione e fiducia nelle proprie capacità”.

“L’esposizione al networking può aprire le porte a nuove opportunità, collaborazioni e tutoraggio per facilitare la loro crescita personale e professionale. La preparazione per il grande passo verso la Serie A è piena di sfide e competizioni impegnative come la Serie C rappresentano un microcosmo del mondo del calcio reale” conclude Gangemi.

Il fiore all’occhiello Camarda

Tra i talenti più ammirati all’interno dell’attuale Primavera rossonera c’è sicuramente Francesco Camarda. L’ancora 15enne più giovane esordiente nella storia della Serie A ha già iniziato a guadagnarsi le prime pagine dei giornali sin da giovanissimo registrando il record di oltre 500 gol nel corso del suo percorso nel settore di sviluppo rossonero.

Nel corso della vittoria per 3-1 del Milan Primavera in casa del Cagliari, Camarda ha segnato il 3-0 con un controllo di palla di alta scuola e un pallonetto di pregevole fattura, un “gollazzo” .

Una qualità, quella delle reti da cineteca, non nuova a Camarda che già in Youth League aveva entusiasmato il pubblico con una splendida rovesciata finita nel sette contro il Psg.

In questa settimana Camarda ha anche ricevuto il premio Italo Galbiati in quanto miglior miglior giovane. All’evento era presente anche il padre Manuel che si è così espresso nei riguardi del proprio figlio: “Francesco sta seguendo la sua strada e noi lo supportiamo sempre, non ho paura che gli possa dare alla testa, è sempre stato tranquillo. In effetti forse ha più ansia nel parlare qui sul palco che di giocare a calcio. Questa è la sua strada, gli diciamo che gli saremo sempre vicini e speriamo che il suo sogno si realizzi”.

Ibrahimovic crede molto allo sviluppo dei giovani

Tra i più grandi fautori nello sviluppo dei giovani al Milan va menzionato Zlatan Ibrahimovic. Il nuovo super-consulente di Red Bird è stato già visto in diverse occasioni sugli spalti della PUMA House of Football, per seguire la Primavera al fianco di Vincenzo Vergine (responsabile del settore giovanile).

Il 41enne, come prevedibile, si è ritagliato un ruolo “ad hoc” nel Milan che gli permette di agire con molta autonomia garantendogli la libertà di seguire ciò che più gli interessa e lo sviluppo dei giovani è chiaramente centrale.

Zlatan tiene d’occhio i talenti che vengono coltivati da ​​Ignazio Abate: giovani come Jan-Carlo Simic e Alex Jimenez, ma anche Kavin Zeroli, Davide Bartesaghi e ovviamente Francesco Camarda.

Ibra si sente molto coinvolte all’interno del progetto Next Gen e si è messo subito a disposizione per regalare la propria esperienza e il proprio carisma alla causa. Un aiuto non da poco per tutti i giovani talenti che vogliono diventare dei futuri Campioni.

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