Come sarebbe il Milan di Conte: modulo, acquisti top e cessioni dolorose

By Mario Labate -

Sta continuando a rimbalzare su più media la suggestione di Antonio Conte sulla panchina del Milan dall’estate. Il tecnico attuerebbe una vera e propria rivoluzione a partire dal mercato. 

Il nome di Antonio Conte non passa mai inosservato, soprattutto se affiancato ad un club come il Milan che per storia personale sia da calciatore che da tecnico ha sempre fronteggiato da avversario.

Ora, un po’ per suggestione e un po’ per gioco, il futuro di Antonio Conte potrebbe unirsi davvero al Milan da alleato.

Alla base dell’accostamento ci sarebbero stati dei contatti informali che il tecnico salentino, disoccupato dallo scorso 26 marzo, avrebbe avuto con Zlatan Ibrahimovic. Telefonate dalle quali sarebbe emersa un’apertura ad un clamoroso ritorno in Serie A, questa volta sulla panchina rossonera.

Una scelta ardita per tanti motivi e che, stando a nostre fonti, ad oggi risulta essere più vicina al campo dell’irrealtà e nettamente superata nelle possibilità concrete da un profilo più realistico come quello di Thiago Motta o Maurizio Sarri. 

Però nel calcio mai niente e scontato e la stima reciproca che lega Ibrahimovic a Conte potrebbe anche fare la differenza se posta con le giuste basi economiche e caratteriali, tanto da fare breccia anche nel cuore di Gerry Cardinale che di Ibra si fida moltissimo.

Il Milan di Antonio Conte

Eppure come dicevamo sono tanti i “pro” nell’avere al Milan un allenatore vincente come Conte, ma molti sembrano essere anche i “contro”, o meglio dire le incongruenze, tra lo stile del tecnico nativo di Lecce e il progetto disegnato da Red Bird in rossonero.

Il modulo: il 3-5-2

Per prima cosa il modulo, Conte come sappiamo è un “talebano” per quanto riguarda la disposizione in campo delle proprie squadre: il 3-5-2 è un marchio di fabbrica inequivocabile e quasi mai abbandonato.

Un modulo per grandi versi contrario a quella che è la fisionomia attuale del Milan, che consta ad esempio di ben 4 esterni offensivi e solo due attaccanti puri. A livello di centrali il Milan ci starebbe anche, 6 se compreso Terracciano, ma quasi nessuno di loro ha dimestichezza nello schierarsi a tre.

Il dubbio più pesante però riguarda la posizione di Rafael Leao, sempre deludente quando schierato più punta centrale che esterno mancino, che con Antonio Conte alla guida rischierebbe di non avere spazio e sarà quasi sicuramente ceduto.

Il mercato: addio (o quasi) alla politica dei giovani

Un altro “problema” non secondario riguarda le richieste di Conte in sede di calciomercato: il tecnico italiano è sempre stato capace di imporsi sulle politiche dei club in cui ha allenato dirottando spesso l’interesse della dirigenza su profili da lui stesso selezionati.

Tra questi ricordiamo Romelu Lukaku, che Conte ha voluto in prima persona all’Inter, senza dimenticare Alvaro Morata ai tempi di Juventus e Chelsea, ma anche Kulusevski e Bentancur nella più recente avventura al Tottenham.

Tutti nomi altisonanti, profili esperti e dall’ingaggio importante, caratteristiche non propriamente allineate alla politica dei giovani scelta da Red Bird al Milan. C’è però una curiosità: tra gli acquisti “voluti” da Conte nelle sue esperienza in passato rientrano anche i nomi di Bakayoko (già) e Olivier Giroud, per cui il tecnico salentino potrebbe spingere su un rinnovo.

Chi acquisterebbe Conte nel “suo” Milan

Nel disegnare il Milan che sarà occorre dunque ridisegnare i parametri di scelta e concentrarci sulla tipologia di giocatori scelti da Conte. Per prima cosa un centravanti di peso, muscolare e adatto a far salire la squadra.

Il nome più ovvio in questo senso è Romelu Lukaku (citato anche da Telelombardia nelle scorse ore) ma un possibile “clone” potrebbe essere l’obiettivo rossonero Benjamin Sesko, valutato intorno ai 40 milioni dal Salisburgo.

Un altro giocatore che potrebbe fare al caso di Antonio Conte è un esterno destro tutta fascia che funga da collante tra la fase offensiva e quella difensiva: il nome più affascinante è sicuramente quello del nazionale italiano del Napoli Giovanni Di Lorenzo.

Sempre sugli esterni, Telelombardia cita anche Federico Chiesa, giocatore che però (anche in questa ottica fantacalcistica) avrebbe problemi simili a quelli già citati per Rafael Leao.

Proprio il portoghese infatti rappresenterebbe il sacrificio all’altare di Antonio Conte: per lui si parla già di una possibile offerta faraonica da parte del Psg, che  andrebbe così a finanziare il mercato rossonero voluto dall’ex tecnico di Inter e Juve per l’estate.

Ingaggio altissimo

L’ultimo e non secondario ostacolo per vedere Antonio Conte sulla panchina del Milan riguarda l’ingaggio. L’ex Tottenham nella sua ultima esperienza londinese ha firmato un contratto da 15 milioni di sterline l’anno e, secondo fonti a lui vicine, difficilmente accetterebbe un incarico per meno di 7 milioni a stagione.

Il quasi anno solare trascorso a casa ha sicuramente aperto ad un ridimensionamento dal punto di vista dei guadagni, ma il prestigio e il nome di Antonio Conte ha sempre avuto un suo prezzo e continuerà ad averlo.

Tags AC Milan
Seguici