Secondo quanto riportato dal Messaggero il futuro di Maurizio Sarri alla Lazio è incerto. Con il contratto in scadenza nel 2025, il tecnico valuta le opzioni. Registrato un corteggiamento da parte del Milan.
La permanenza di Maurizio Sarri sulla panchina della Lazio è tutt’altro che certa. Il contratto del tecnico toscano è in scadenza nel 2025 e sono attesi sviluppi nel prossimo imminente futuro. A giugno ci sarà un meeting con Lotito per chiarire i piani per il futuro. Secondo quanto riportato dal Messaggero tra i club interessati al tecnico c’è il Milan, oltre che una corte dall’Arabia.
Per il Milan, questa potrebbe essere una soluzione di riserva. Attualmente, il candidato principale in Via Aldo Rossi è Antonio Conte, che sembra pronto a fare il suo ritorno in panchina dopo una breve pausa. Un’opzione più plausibile potrebbe essere vedere Sarri guidare la Fiorentina: a giugno, Italiano potrebbe dire addio. In questo scenario, farebbe ritorno a pochi chilometri dalla sua storica residenza a Figline Valdarno, realizzando così un autentico ritorno a casa.
Perché al Milan piace Sarri
Nonostante non si tratti di un profilo in rampa di lancio, Sarri rappresenta una sicurezza per il bel gioco e si è dimostrato un valido generatore di plusvalenze, un aspetto molto apprezzato dalla proprietà americana del Milan. Non è la prima volta che il nome di Sarri viene associato alla panchina rossonera; in passato, Maldini, in collaborazione con Furlani, aveva esplorato la possibilità di portare il tecnico toscano al Milan attraverso stretti contatti con Ramadani, suo manager. Dal punto di vista tattico, il suo profilo si adatterebbe perfettamente al Milan, visto il suo attaccamento al modulo 4-3-3, in totale sintonia con la formazione attuale del Diavolo.
Come giocherebbe il Milan con Sarri
Il modulo di Sarri è il medesimo usato da Pioli in questa stagione. Ecco perché l’opzione del tecnico toscano si sposerebbe curiosamente bene con i giocatori a disposizione del Diavolo. In particolare il centrocampo possiede tutte le caratteristiche richieste dall’ex Napoli: in cabina di regia le geometrie di Bennacer sarebbero perfette e anche le recenti prestazioni di Adli soddisferebbero le esigenze del tecnico. A Sarri piace giocare con una mezzale di pulizia tecnica – e questa potrebbe essere Reijnders – e l’altra più box-to-box: Loftus-Cheek e Musah sono perfetti in tal senso.
La fase difensiva avrebbe un’organizzazione differente, come rivelato dallo stesso Romagnoli negli scorsi mesi in conferenza stampa: “Con Sarri un gioco più tattico. Con Pioli c’era più uno contro uno a tutto campo, qui c’è un gioco diverso, più adatto a me e che mi piace di più”. In questo caso potrebbe soffire un po’ di più Tomori, abituato a difendere alto e a recuperare ampi margini di campo, meno bravo invece in marcatura. Ma a beneficiarne sarebbero sicuramente Thiaw e Gabbia, abili e strutturati nel posizionamento, bravi anche in fase di costruzione. Davanti le alternative non mancano: da Leao a Okafor, da Pulisic a Chukwueze: tutti giocatori che si integrerebbero bene con le idee offensive di Sarri.