Analisi tattica di Milan-Bologna: come Thiago Motta ha sorpreso Pioli

By Mario Labate -

Analisi tattica Milan-Bologna 2-2: Analizziamo il pareggio ottenuto dal Milan contro il Bologna per 2-2. Una gara condizionata dal rigore concesso nei minuti di recupero agli emiliani, ma anche ai due tiri dal dischetto falliti dai rossoneri.

Sono gli ospiti a passare in vantaggio al 29′, quando l’obiettivo rossonero Joshua Zirkzee trafigge sotto le gambe Mike Maignan al termine di una bella azione di contropiede. Dieci minuti dopo, al Milan è stato assegnato un rigore per un fallo su Simon Kjær.

Grandi proteste da parte della panchina del Bologna con Thiago Motta a farne le spese vista l’espulsione rimediata al termine di quei convulsi minuti. Dal dischetto si presenta Olivier Giroud che però conclude fiaccamente tra le braccia di Łukasz Skorupski.

I padroni di casa pareggiano allo scadere del primo tempo con Ruben Loftus-Cheek, centrocampista inglese al quarto centro nella stagione. Nella ripresa, il Milan ha l’occasione di passare in vantaggio al 74′, ma il rigore di Theo Hernández colpisce il palo e poi il suo tentativo di trasformare l’immediato rimbalzo viene annullato, poiché contro il regolamento.

Il Milan però passa in vantaggio all’83’ con la doppietta di Loftus-Cheek, ma non basta ancora per suggellare la vittoria. Il Bologna pareggia al 92′, su rigore, una vera beffa nella beffa per Stefano Pioli e suoi uomini. 

In una gara divertente e ricco di eventi, ecco le osservazioni tattiche di @Tactics_Tweets .

La tattica “prevedibile” ma non prevista del Bologna

Nella conferenza stampa pre-partita, Pioli ha fatto riferimento all’approccio tipico della propria squadra in fase di non possesso: “Per come lavoriamo in fase difensiva vorremmo che i nostri centrocampisti lavorassero molto sui loro centrocampisti e i nostri due difensori centrali sui loro attaccanti”.

Ma in questa sfida contro la squadra di Thiago Motta, il Milan ha dovuto affrontare una nuova questione senza palla: chi avrebbe preso i difensori centrali del Bologna quando sarebbero avanzati in avanti?

Un aspetto importante dello stile basato sul possesso palla del Bologna è la costruzione del gioco della squadra. Oltre ad avere il terzo possesso palla più alto della Serie A in questa stagione (56,6%), gli ospiti hanno anche completato più passaggi nella propria metà campo di qualsiasi altra squadra italiana della massima serie (4.938).

Motta allena la sua squadra a mantenere un paziente possesso palla nella propria metà campo e poi usa i movimenti dei giocatori per creare superiorità numerica e rotazioni di posizione per eseguire combinazioni che liberino il terzo uomo.

Una rotazione ricorrente che il Bologna impiega durante le fasi di costruzione prevede che i suoi difensori centrali avanzino nelle aree di centrocampo (e oltre). Il tempismo gioca un ruolo cruciale nell’efficacia di questa tattica, poiché implica il coordinamento con il dinamico trio di centrocampo composto da Remo Freuler, Lewis Ferguson e Michel Aebischer che sono costantemente in movimento per destabilizzare l’opposizione avversaria. 

Contro il Milan, il Bologna ha mostrato molteplici esempi di questa tattica nella pratica e i vantaggi che può produrre. Vale a dire bypassare la prima pressione avversaria e far avanzare la palla verso l’alto. Tuttavia, un tema ricorrente della partita è stato il fatto che il Bologna non sempre ha saputo capitalizzare la progressione iniziale.

La squadra ospite è stata efficace nel far passare la palla nella trequarti avversaria, ma spesso non è riuscita a generare un’azione pericolosa. I seguenti esempi metteranno in luce le varie ragioni di ciò. Inoltre, mostra le difficoltà a cui il Milan ha dovuto badare nella fase di non possesso palla.

Iniziamo al 4′, dove il Bologna ha un possesso palla profondo. Prima che l’azione parta si possono vedere più movimenti senza palla che avvengono simultaneamente; lo scambio del terzino destro e dell’esterno destro e la rotazione di due dei loro centrocampisti centrali disorientano il centrocampo del Milan.

Il Bologna ha mantenuto il possesso palla in difesa, ma meno di 10 secondi dopo, la foto sotto lo dimostra, l’azione sembra già avere tutt’altra fisionomia.  

Come visto sopra, quando il Milan decideva di pressare più in alto  Loftus-Cheek si spingeva al fianco di Giroud per formare un 4-4-2 situazionale.

Questa coppia ha agito come prima linea di difesa dei padroni di casa, il che significa che erano responsabili di ingaggiare i difensori centrali avversari e bloccare i passaggi verticali nel centrocampo del Bologna.

Nella linea di centrocampo del Milan, Yacine Adli e Tijjani Reijnders hanno avuto il compito poco invidiabile di cercare di seguire i centrocampisti del Bologna e proteggere le zone centrali, pur partendo perennemente in inferiorità numerica. Ciò ha comportato che l’accoppiamento fosse costantemente forzato costringendo i due interpreti rossoneri a seguire pedissequamente i movimenti senza palla dei centrocampisti del Bologna.

Nella difesa del Milan, la priorità dei terzini erano gli attaccanti larghi del Bologna (o chiunque occupasse questi spazi), e i due difensori centrali dovevano essere costantemente in pressione su Joshua Zirkzee, che aveva la licenza di abbassarsi per cercare di  liberare gli inserimenti dei centrocampisti (principalmente Ferguson o Aebischer) nell’area di rigore rossonera. 

Comunque, torniamo all’azione. Il Bologna sposta la palla verso la fascia sinistra. (Per riferimento, notare le posizioni dei tre centrocampisti del Milan (cerchi neri) e come Ferguson e Aebischer si sono nuovamente scambiati).

Dalla fascia sinistra, il Bologna ha riciclato la palla all’indietro per attirare il Milan più avanti e ora potete vedere sotto come il difensore centrale sinistro, Riccardo Calafiori, sia salito fino al centrocampo.

Con tutti i giocatori del Milan occupati altrove, il Bologna era in grado di effettuare un facile passaggio a liberare Calafiori, aggirando così quattro giocatori avversari.

Tuttavia, il difensore centrale non ha ricevuto il passaggio con i giusti tempi preferendo appoggiare nuovamente dietro dove il terzino sinistro Kristiansen, ha tentato un filtrante sui piedi di Zirkzee, fermato bene in marcatura da Kjaer. 

Al 7′ c’è però un altro esempio: la scena sotto mostra Loftus-Cheek che si alza in pressione per sostenere Giroud, mentre dietro Adli e Reijnders si orientano verso i centrocampisti centrali del Bologna.

Dopo aver ricevuto la palla, il difensore centrale destro, Beukema, ha angolato un passaggio largo verso il suo terzino sinistro che Pulisic stava anticipando. Si è trattato però di un’esca, visto che poi la palla è finita sui piedi di Calafiori che, come pressi, si stava muovendo in avanti.

Con i due centrocampisti centrali del Milan allargati per stare vicino a Ferguson e Aebischer, Calafiori aveva spazio per inserirsi. Tuttavia, il difensore centrale ha perso la palla e il Milan ha ripreso il possesso.

L’intervento a centrocampo non si limita solo a Calafiori. Qui al 10′ il Bologna è di nuovo nella metà campo avversaria e, come tale, la squadra di casa si schiera in maniera più simile al 4-2-3-1 con Loftus-Cheek che  sale sulla trequarti. Dai un’occhiata alla posizione iniziale di Beukema…

…e poi guarda come una volta visto lo spazio davanti a sé – creato da Ferguson che spinge Adli in avanti, Aebischer che blocca Reijnders più in profondità e Freuler che trascina Loftus-Cheek più ampio – è stato altrettanto felice di avanzare in avanti e ricevere il passaggio interno.

Da qui Beukema è passato a Zirkzee che si era staccato dalla retroguardia del Milan. Con Aebischer ora al comando dei due difensori centrali, Reijnders deve intervenire, ma il centrocampista viene tagliato e Zirkzee lascia partire un tiro che non disturba Maignan.

La presenza di Calafiori nell’area offensiva però non è stata mai più preziosa del vantaggio che ha portato il Bologna a concedere il rigore all’89’.

Con la squadra ospite che spinge per il pareggio, riprendiamo mostrando un cross del Bologna interrotto da un colpo di testa di Calabria. Come puoi vedere, il Milan aveva tutti e dieci i giocatori di movimento dietro la  linea della palla, e Calafiori è dove normalmente ti aspetteresti che ci sia un difensore centrale, al di fuori del blocco avversario a supporto del gioco.

Il Milan ha conquistato la palla vagante con un colpo di testa di Calabria, ma un errore di comunicazione tra Loftus-Cheek e Filippo Terracciano ha portato i due a scontrarsi e i padroni di casa hanno perdere la sfera.

Una volta riconquistata la palla, il Bologna innesca il classico movimento con Calafiori che sale in avanti. Una rapida osservazione da fare qui è come i giocatori del Milan si siano tutti fiondati rapidamente in strette marcature sul diretto avversario, ma non sul difensore centrale del Bologna.

Dopo uno scambio di passaggi a lato, il Bologna trova un varco per giocare dentro dove Calafiori è completamente smarcato e libero per ricevere.

Vedendo però Calafiori nello spazio, Gabbia si sgancia per pressare non riuscendo però ad impedire la giocata del centrale bolognese. Il risultato è che Calafiori ha liberato la palla servendo l’ala destra che ha poi battuto Theo Hernández nell’uno contro uno ed effettuato il cross che innescherà il fallo da rigore su Kristiansen all’altezza del secondo palo.

I tifosi del Milan non avranno bisogno né vorranno vedere ulteriori screenshot poiché conoscono il risultato. Il VAR ha stabilito che il motivo per cui Kristiansen non è riuscito a intercettare il suddetto cross è perché la sua maglia era stata tirata da Terracciano. 

Nel post partita Pioli si è lamentato della difesa dei suoi in questa situazione, affermando: “Eravamo dieci giocatori dentro l’area e non abbiamo aiutato Theo a raddoppiare il suo uomo e non abbiamo letto bene il cross”.

Anche se questo può essere vero, un altro fattore che vale la pena considerare è che il motivo per cui Theo Hernández non aveva copertura era perché il suo compagno difensivo centrale sinistro, Gabbia, era stato messo fuori posizione cercando di chiudere sull’avanzamento, prevedibile già in pre-tattica, di Calafiori. 

Dal punto di vista del Milan, i numeri mostrano che i rossoneri hanno subito due gol per la seconda partita consecutiva concedendo agli avversari 14 tiri e un expected goals di 2,66 (Wyscout).

In fase di possesso tuttavia occorre anche dire che i rossoneri abbiano tratto vantaggio dallo sfruttamento degli aspetti negativi dello stile di gioco del Bologna (tutti i piani tattici li prevedono). Vale a dire creare minaccia nelle transizioni offensive contro le strutture sconnesse del Bologna, di cui grande testimonianza è il contropiede solitario di Leão che ha portato alla concessione del secondo rigore.

Le conclusioni

Occorre dunque dire che Pioli abbia preparato adeguatamente bene la partita nel cercare di sfruttare a proprio vantaggio le incoerenze tattiche di Thiago Motta, ma al contempo non è stato capace di modificare il proprio assetto e  tipo di pressing in funzione delle “classiche”, e dunque prevedibili, giocate del Bologna.

Dall’altro lato Thiago Motta ha giocato a viso aperto a San Siro, concedendo ovviamente molto agli avversari ma cercando di fare la partita, riuscendoci. Alla fine il risultato premia gli emiliani, sotto nel risultato fino a pochi secondi dal triplice fischio e graziati da due rigori falliti dal Milan. Una gara che sarebbe potuta finire molto bene per i rossoneri ma che invece equivale a due punti persi, anche questo è un fatto.

[moresotries]

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