Il Milan sta vivendo un momento di alti e bassi dettati anche dall’assenza di un regista basso capace sia di costruire il gioco e spezzare quello altrui. Tutti sembrano saperlo, tranne Pioli e la dirigenza
Non si può certo dire che gli ultimi due mesi siano stati positivi per il Milan che, seppur abbia tenuto un passo onesto in campionato, è stata eliminata da ben due competizioni: Coppa Italia e Champions League.
Nel frattempo però la dirigenza ha deciso di rinforzare la rosa portando a Milanello due difensori come Matteo Gabbia (rientrato dal prestito) e Filippo Terracciano, ma ha lasciato partire Rade Krunic, uno dei centrocampisti più utilizzati fino a poche settimane fa.

Il buco in mediana: la “non soluzione” del Milan
L’addio di Krunic e il contemporaneo infortunio di Pobega ha aperto una vera e propria voragine all’interno della mediana rossonera, che ora si trova senza un vero e proprio regista all’infuori di Bennacer (appena rientrato dalla Coppa d’Africa) e dal poco costante Yacine Adli.
La cessione di Sandro Tonali, che comunque non avrebbe giocato in questa stagione per via della squalifica inflitta dal tribunale, è stato un colpo ad effetto operato da Moncada e Furlani che con i soldi guadagnati dalla cessione dell’ex Brescia hanno finanziato ben 10 acquisti nell’ultima sessione di calciomercato, ma nessun regista.
Il buco in mediana appare a tutti fuorché al Milan che anche in questo gennaio sembra orientato su profili totalmente diversi continuando a perpetrare l’errore di non coprirsi lì dove fa più freddo.
La sua solida collaborazione con Ismael Bennacer ha creato uno schermo difensivo che ha aiutato la difesa e la corsa della squadra alle semifinali di Champions League la scorsa stagione.
Loftus Cheek e Reijnders inefficaci in fase difensiva
Gli arrivi di Loftus-Cheek e Reijnders hanno sicuramente rinforzato il reparto di centrocampo in fase di possesso, come testimoniato dall’ottimo rendimento in fase offensiva, ma non hanno saputo fare lo stesso nei momenti di pressione avversaria.
In questa stagione, Loftus-Cheek e Reijnders hanno dimostrato punti di forza e di debolezza simili. Prendendo in considerazione gli ultimi 365 giorni, Loftus-Cheek è nel 99esimo percentile dei centrocampisti europei per carry progressivi, mentre Tijjani Reijnders è nel 90esimo percentile.
L’ex Chelsea è infatti solo a 0,8 contrasti a partita e un imbarazzante 0,2 alla voce intercettazioni. Non ha fatto molto meglio il suo collega olandese attualmente a 1,3 contrasti per match e soltanto 0,5 intercetti.

Musah ancora senza una posizione definita
A peggiorare le cose gli infortuni accorsi a Yunus Musah, il vero interditore prelevato dal Milan in estate, schierato in ben sei ruoli diversi da Pioli nel corso dei 1344 minuti disputati in questa stagione. Segno di duttilità incredibile, senza dubbio, ma anche campanello d’allarme riguardo alla ricerca di equilibrio di un Milan ancora incapace di difendere con ordine.
Eppure Musah in nazionale ha sempre fatto bene giocando da vertice basso nel 4-3-3, posizione in cui però Pioli sembra non vederlo particolarmente bene: il tecnico infatti l’ha spesso utilizzato come motore instancabile a destra, una scelta forse offensivamente più ficcante ma spesso inefficace in fase di non possesso.
Guardando i numeri infatti in rossonero, dove è stato spesso schierato lontano dalla linea mediana, l’americano ha raccolto appena 1.1 contrasti a partita, un dato quasi raddoppiato se invece si prendono in esame i minuti giocati in Nazionale dove Musah è a quota 2 contrasti a partita e il secondo rating difensivo dell’intera selezione (dati Whoscored).
Se potrà essere Musah la panacea dei mali del Milan lo scopriremo in futuro, ma ad oggi non possiamo certo dirci totalmente fiduciosi.
