Intervistato da sempremilan.com, Andrea Longono, tifoso milanista dalla nascita (40 anni fa), ci ha raccontato la sua carriera da giornalista professionista a Telelombardia.
Andrea Longoni, giornalista di Telelombardia, esperto delle tematiche inerenti il Milan ha cortesemente risposto alle domande della nostra redazione inglese Sempremilan.com.
Per prima cosa qual è la tua qualifica professionale e sei tifoso del Milan?
Sono tifoso milanista dalla nascita (40 anni fa) e giornalista professionista a Telelombardia. Sono stato per tanti anni inviato in casa e in trasferta a seguito del Milan, oltre che ovviamente a Milanello per le conferenze stampa. Da qualche anno sono diventato telecronista delle partite, insomma la voce del Milan per la mia tv.
Qual è stato il tuo percorso nel giornalismo sportivo e da quanto tempo lavori nel settore?
Fin da bambino ho sognato di diventare giornalista sportivo: lo scrivevo anche sui temi a scuola alle elementari. Nel 2006 ho iniziato questo lavoro a Telelombardia. Nel 2010 ho sostenuto l’esame a Roma e sono diventato giornalista professionista.
Da diversi anni collaboro anche con Milannews.it, dove scrivo l’editoriale ogni domenica, e calciomercato.com, dove curo settimanalmente la rubrica ‘Milan Mania’.
Raccontaci come si sviluppa il tuo lavoro quotidiano
A Telelombardia il lavoro è molto vario. Dall’aggiornamento dei crawl, le notizie che scorrono in tv, alla conduzione di telegiornali sportivi o trasmissioni in prima serata. E’ un lavoro a 360 gradi, che prevede anche conferenze stampa e interviste. Oltre, come detto, alla telecronaca delle gare del
Milan. Quotidianamente sono anche ospite nelle varie trasmissioni, in qualità appunto di opinionista.
Oltre a questo, dal 2020 ho aperto un canale youtube ‘Milan Hello’ completamente dedicato al Milan: ogni giorno realizzo 2/3 video di commento, approfondimenti e news.
Quali sono gli aspetti più impegnativi del tuo lavoro?
E’ un lavoro fantastico, ma in qualche modo totalizzante. Non puoi mai staccare, nemmeno quando sei in vacanza. Devi stare sempre sul pezzo, a volte anche h24. Le notizie e gli eventi non hanno orario, per questo serve sempre molta attenzione a tutto. Non timbri entrata e uscita come un impiegato e spesso sai che dovrai dedicare tante ore in più di quelle che avevi messo in preventivo.
E’ una passione ma è anche un lavoro: per questo, non esistono quasi mai weekend o domeniche libere, almeno durante il campionato.
Un altro aspetto delicato, nell’era dei social e per un personaggio pubblico, è dover convivere con odio e ignoranza, che spesso proliferano dietro a profili falsi, come su X. La gente si sente in diritto di offendere, soprattutto un giornalista che la pensa diversamente o tifa un’altra squadra: insopportabile.
Qual è l’esperienza più bella legata al Milan da quando hai intrapreso la professione di giornalista?
Tantissime. Ultima quella di aver raccontato con le mie emozioni l’incredibile scudetto vinto 2 anni fa. Poi tante interviste in esclusiva: diverse col Presidente Berlusconi, una delle persone più cordiali e disponibili conosciute nel mondo del calcio.
Ricordo con piacere di aver realizzato, in esclusiva, la prima intervista in Italia a Kakà di rientro dalla consegna a Parigi del Pallone d’Oro: scoprii che sarebbe arrivato allo scalo privato di Linate e lo intercettai. Lui abbassò il finestrino dell’auto, mi mostrò il trofeo splendente e mi rilasciò una piacevole intervista.
Stesso copione con Van Basten, questa volta a Malpensa: il mio idolo di sempre, il mio giocatore preferito della storia del Milan.
Fantastico poi il primo ingresso a Milanello: ci andavo da tifoso, quello fu un passo meraviglioso.
Gestisci il canale YouTube Milan Hello e lo fai ormai da parecchi anni. Prima di tutto, congratulazioni per aver raggiunto i 100.000 iscritti, perché hai deciso di avviare il canale? Qual è stata secondo te la chiave per arrivare a questi numeri?
Grazie per i complimenti. Ne vado davvero orgoglioso: è una mia creatura, e proprio questo mi ha spinto ad aprire il canale. Aprire e gestire un’attività legata al Milan, tutta mia. La chiave del successo credo sia molteplice. Innanzitutto credo sia apprezzata la sincerità e l’educazione: merci rare oggi.
Commento e parlo di Milan con entusiasmo, ma anche il giusto spirito critico. Esulto, ma se c’è da criticare, è giusto farlo. Dire cose diverse soltanto per grattare la pancia sarebbe scorretto. Su Milan Hello parlo quotidianamente della mia squadra del cuore, nella gioia e nel dolore: è fantastico.
Un altro fattore di successo è legato alla Community: ogni iscritto ha un valore per il canale, partecipa con commenti che vengono presi in considerazione e offrono spesso spunti di riflessione molto interessanti. Ci sono video dedicati esclusivamente alle risposte alle domande di chi segue il canale.
Ogni tanto organizziamo anche feste, occasione per incontrarci di persona.
Scrivi editoriali per MilanNews e Calciomercato.com, editoriali che spesso traduciamo sul nostro sito. Senza voler creare polemiche, è difficile riuscire a scrivere talvolta anche critiche senza incappare in reazioni dell’ufficio stampa?
Personalmente non mi faccio problemi a scrivere quello che penso, anche se questo può non far piacere a qualcuno. Come quando facevo arrabbiare Seedorf e Mihajlovic per le mie domande dirette in conferenza stampa: vanno affrontati i temi caldi, senza girarci troppo attorno. La sincerità viene sempre premiata, quanto meno dai lettori. Se si riceve la telefonata, la si affronta tranquillamente, vista la buonafede che non deve mai mancare.
Nell’estate del 2022 hai consegnato il premio Milan Hello a Rafael Leao a Milanello. Com’è stato incontrarlo e cosa pensi dei suoi alti e bassi attuali? Pensi che il su futuro sarà ancora al Milan o ipotizzi per lui una cessione?
E’ stato un incontro molto piacevole: mi ha sorpreso. Mi aspettavo un ragazzo più “superficiale”, invece è stato molto cordiale e gentile. Spero sia l’anno del definitivo salto di qualità: gli alti e bassi riguardano tanti giocatori, ma se pensiamo alla scorsa stagione, solo in campionato ha realizzato 15 gol e 10 assist. Da esterno sono numeri straordinari. L’andamento credo sia stato condizionato anche dal contesto, cioè da un gioco e una squadra che negli ultimi anni non sempre lo hanno aiutato. Credo possa restare anche il prossimo anno, poi si vedrà…