Maignan: “Voglio lasciare il segno nel calcio vincendo con il Milan”

By Mario Labate -

Intervistato dai microfoni di GQ Italia, Mike Maignan ha parlato del proprio presente e futuro al Milan senza però fare anche un punto sul momento vissuto attualmente e il livello raggiunto in carriera.

Sei stato tra i migliori d’Europa nelle ultime stagioni…

“Ma non mi sento un portiere spettacolare. Cerco di fare le cose nel modo più semplice possibile”.

Qual è la migliore qualità che deve avere un portiere?

“La mentalità”.

Qual è la tua filosofia?

“La mia filosofia, scritta anche sui miei guanti e sugli stivali, è ‘foi discipline travail Patiente et humilité’. Significa “fede, disciplina, lavoro, pazienza e umiltà”. Questa è la mia mentalità quotidiana”.

Quali segreti hai per credere in te stesso?

“Ho lavorato molto duramente per essere dove sono oggi. Quindi sì, in un certo senso mi aspettavo di raggiungere questi livelli. E credo nel duro impegno quotidiano, ho fiducia nel mio lavoro”.

Molti pensano che tu sia il miglior portiere del mondo, tu pensi di esserlo?

“Non ti dirò di no… (ride). Ci sono tanti ottimi portieri là fuori, quindi continuo a lavorare duro. Io però guardo solo me stesso: conosco il mio potenziale, il massimo che posso dare”.

Il tuo senso del dovere viene da lontano e affonda le radici nella tua infanzia, quando vivevi in ​​un quartiere difficile di Parigi…

“Sono una persona sicura di sé e una gran lavoratrice, ma allo stesso tempo la famiglia è estremamente importante per me. Penso che nella vita ci sia un momento per ogni cosa e bisogna trovare il giusto equilibrio per esibirsi e allo stesso tempo dedicare tempo alle persone care, perché è anche per loro che faccio tutto questo. Ho un obiettivo da raggiungere e rimango concentrato, questa è la cosa più importante”.

Quali sono i tuoi obiettivi?

“Ho tanti sogni che vorrei realizzare, ma soprattutto vorrei raggiungere il massimo livello nel calcio, superare i miei limiti e lasciare un segno nella storia”.

Com’era giocare a calcio a Parigi?

“C’è un lavoro incredibile da parte degli allenatori parigini e i giovani scendono in campo fin da piccoli. E c’è una grande mentalità: tutti vogliono vincere”.

Raccontaci di quando hai vinto lo scudetto con il Milan…

“L’atmosfera durante la sfilata con tutti i tifosi, quando abbiamo sfilato per la città sul pullman, è stato un momento straordinario ed unico. Al Milan ho trovato compagni e tifosi incredibili. Una famiglia. Qui mi piacerebbe vincere più titoli possibili”.

Sei bravo anche con la palla tra i piedi…

“Sono un portiere moderno, ma per essere un buon portiere bisogna saper mischiare la nuova e la vecchia scuola. Modernità e gioco antico sono gli ingredienti per ottenere il miglior connubio.”

Sei un grande appassionato di moda, come dimostra la tua collaborazione con Missoni…

“Ho uno stile classico e contemporaneo. Da qui la mia collaborazione con Missoni, che è un brand elegante, ma allo stesso tempo unico e ricercatissimo. Attraverso la collaborazione ho potuto esprimermi, dare la mia opinione, mi hanno permesso di scegliere i materiali. Per Missoni ogni dettaglio conta e lo stesso vale per me: ecco perché la collaborazione funziona così bene.”

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