Quanto guadagna il Milan dagli sponsor sulla maglia: la suddivisione

By Dario Bombelli -

Il Milan è uno dei più grandi club del calcio mondiale e quindi le maglie che indossa ogni stagione sono considerate un bene primario per potenziali sponsor. In questo articolo illustreremo le attuali sponsorizzazioni e il loro valore.

Quasi tutti i club del calcio professionistico hanno un marchio sulla parte anteriore delle maglie di casa, di trasferta e della terza squadra, oltre che sul campo di allenamento e, naturalmente, anche intorno allo stadio.

Dalle società di scommesse alle compagnie aeree, dai produttori di abbigliamento ai marchi di cibo e bevande, tutti sembrano volere una fetta della torta quando si tratta di fare soldi nel calcio.

Considerato lo status del Milan come uno dei club più storici e riconoscibili al mondo, unito a una recente ripresa di forma, il Milan non fa eccezione alla domanda.

Storia degli sponsor

Una cosa importante da notare è la distinzione tra sponsor di maglia e produttore di maglie.

Guardando indietro nella storia, il Milan ha avuto diversi “sponsor tecnici” – che significa essenzialmente l’azienda di abbigliamento sportivo che produce le maglie – a partire dall’Adidas dal 1978 al 1980.

Negli anni ’80 si sono succeduti diversi produttori, da Linda Milan a Ennerre, passando per Rolly Go, Gianni Rivera e Kappa, che ha realizzato le maglie rossonere dal 1986 al 1990.

L’Adidas tornò nel 1990 e rimase il produttore fino al 1993, quando subentrò la Lotto. Adidas è tornata nel 1998 e ha continuato fino al 2018, in quello che è di gran lunga l’accordo più longevo nella storia del club.

Nel 2018 è subentrato un nuovo marchio: il produttore tedesco di abbigliamento sportivo PUMA, che da allora è lo sponsor tecnico.

Una gamma altrettanto variegata di marchi ha adornato anche la parte anteriore delle maglie del Milan. I Pooh Jeans sono stati i primi nel 1980-1982, poi Hitachi nel 1982-83, Olio Cuore nel 1983-84 e Oscar Mondadori nella stagione successiva.

Fotorex U-Bix è stata presente sulle maglie dal 1985 al 1987, poi Mediolanum – la società finanziaria partecipata da Silvio Berlusconi – è subentrata fino al 1992.

Motta dal 1992 al 1994, Opel fino al 2006, Win dal 2006 al 2010 e da allora Emirates Airlines è l’accordo più longevo.

Gli sponsor attuali

Come detto, il Milan ha iniziato il suo rapporto con PUMA nel 2018, il che significa che la collaborazione dura già da mezzo decennio. Quella con Emirates, invece, dura da oltre 13 anni.

Come riportato da Calcio e Finanza nel 2023, Emirates – in qualità di sponsor principale per le maglie maschili – e PUMA, che è il produttore di kit per il club, hanno entrambi firmato accordi rinnovati per un valore di circa 30 milioni di euro a stagione.

Ci sono alcuni bonus che saranno senza dubbio inclusi nel contratto in base alle prestazioni sul campo, ma va notato che l’importo per ogni accordo è più che raddoppiato rispetto agli accordi precedenti.

Tuttavia, questo non è l’unico introito che la maglia del Milan genera, perché ha anche uno sponsor sulla manica e sul retro della maglia, appena sotto i numeri dei giocatori.

L’accordo con lo sponsor di manica MSC è il più alto in Italia nel suo genere e ha un valore simile a quello firmato con BitMEX, il precedente sponsor di manica che pagava circa 5 milioni di euro a stagione.

Ciò significa che il valore totale della maglia del Milan per il 2023-24 in termini di sponsorizzazione è di circa 72 milioni di euro a stagione, considerando anche che WeFox ha il suo logo sul retro.

➤ PUMA: 30 milioni di euro all’anno
➤ Emirates: 30 milioni di euro all’anno
➤ MSC: 5 milioni di euro all’anno
➤ WeFox: 7 milioni di euro all’anno

Il confronto

In un articolo di settembre de La Gazzetta dello Sport, il giornale ha elencato i principali sponsor di maglia della Serie A in base ai ricavi che generano, e nonostante gli aumenti del 2023 il Milan non è in cima alla classifica.

La Juventus è in testa al campionato, con i suoi sponsor di maglia che ammontano a 51 milioni di euro, di cui 45 milioni provenienti da Jeep e 6 milioni dallo sponsor di maglia Cygames.

Il Milan è secondo con i suoi sponsor che ammontano a 42 milioni di euro. Naturalmente, questo dato conta gli accordi con Emirates, MSC e WeFox e non tiene conto di quello con PUMA.

Il terzo posto è occupato da Inter e Fiorentina. I nerazzurri ottengono 26 milioni di euro da Paramount+, Ebay e U-Power, mentre i viola ottengono 25 milioni di euro da Mediacom e 1 milione di euro da Holding Lamioni.

Segue il Napoli con 20 milioni di euro: 10 milioni di euro da MSC (la stessa azienda che sponsorizza la manica del Milan), Ebay e Upbit. Poi il Sassuolo (18 milioni di euro, solo da Mapei) e la Roma (16,5 milioni di euro da Riyadh Season e Auberge Resorts) sono le uniche a superare i 10 milioni di euro.

Come evidenziato da Football Benchmark, per il 2023-24 i maggiori accordi di sponsorizzazione tecnica sono quelli di Adidas per il Real Madrid (120 milioni di euro) e il Manchester United (106 milioni di euro), con l’accordo di Nike con il Barcellona (105 milioni di euro) a completare il podio. L’accordo Adidas-Juve ha un valore di 55,1 milioni di euro.

E gli sponsor di maglia? L’accordo del Barcellona con Spotify e quello del Real Madrid con Emirates sono in testa (entrambi da 70 milioni di euro), mentre il contratto con Qatar Airways del PSG si colloca al quarto posto con 68,5 milioni di euro.

Va notato che queste cifre tengono conto solo dello sponsor principale della parte anteriore della maglietta e non di quelli della manica o del retro.

Il tema comune è che la Premier League domina su entrambi i fronti, con i club inglesi che hanno cinque dei 10 principali accordi con fornitori di kit e sponsor di maglia.

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