Puntare su Jovic o prendere un attaccante? Analizziamo le scelte del Milan

By Mario Labate -

L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ha analizzato il  “mese perfetto” di Jovic. L’attaccante serbo negli ultimi 30 giorni ha cambiato radicalmente il proprio status all’interno della rosa di Stefano Pioli segnando cinque gol in 15 partite, ma soprattutto tenendo la media di un gol ogni 115 minuti.

La doppietta segnata contro il Cagliari in Coppa Italia, la prima in rossonero, è arrivata dopo i gol contro Frosinone, Atalanta e Salernitana. Da inizio dicembre a oggi nessuno ha fatto meglio di lui: Jovic è infatti il solo giocatore di Serie A che negli ultime trenta giorni è stato capace di timbrare il cartellino in tutte le competizioni.

L’exploit di Jovic nell’ultimo mese ha anche cambiato le gerarchie nel ruolo di prima punta? Non ancora, spiega la rosea, visto che Pioli sembra considerare ancora Giroud l’attaccante titolare del Milan sin dalla prossima gara contro l’Empoli. La vera domanda è però relativa al mercato: con due attaccanti affidabili già presenti in rosa, al Milan converrà cercare una nuova punta per gennaio? Cerchiamo di analizzare i due possibili scenari provando a leggere in anticipo la strategia di Moncada e D’Ottavio.

Perché il Milan punterà a prendere un centravanti a gennaio

Il Milan prima di definire l’acquisto last-minute di Jovic dalla Fiorentina nell’ultimo giorno di mercato ha provato diverse opzioni, da Morata a Scamacca, da Broja a Taremi fino a Rafa Mir e Jonathan David nel corso della sessione estiva.

Approdato a Milanello con l’etichetta di ‘ultima scelta’, Jovic ha impiegato un po’ di tempo per uscire trovarsi a livello ambientale e recuperare una condizione fisica accettabile. Pioli con lui ha usato metodi insoliti e più Luka faticava più l’allenatore gli offriva occasioni. Uno stile di gestione che ha funzionato, garantendo a Jovic fiducia che oggi il serbo sta ripagando con gli interessi.

Ma 5 gol, tutti segnati nell’ultimo mese, se da un lato incrementano la fiducia nei confronti dell’ex Fiorentina, dall’altro lasciano pensare che la continuità non sia esattamente un punto di forza di Jovic che rischia di cadere improvvisamente nel baratro, soprattutto quando Giroud tornerà a giocare con regolarità in campionato ed Europa League. Due punte per tre competizioni inoltre rischiano di essere poche, soprattutto per un club ambizioso come il Milan che, almeno a parole, promette di voler recitare il ruolo di protagonista sempre e ovunque.

Proprio per questo motivo considerare Jovic un centravanti affidabile solo sulla base degli ultimi trenta giorni potrebbe essere un errore, soprattutto perché così facendo non si terrebbero in considerazione gli altri 4 mesi di “nulla” che hanno caratterizzato la sua stagione.

Ecco perché al Milan converrà provare ad investire subito sul mercato di gennaio per l’acquisto di una nuova prima punta in grado, proprio grazie alla compresenza di Jovic e Giroud, di ambientarsi a Milano e Milanello senza troppa pressione, per poi essere già pronto e rodato nella prossima stagione quando Giroud andrà in scadenza di contratto. Inoltre la presenza di un altro attaccante garantirebbe a Pioli una “terza via” sempre utile, soprattutto vista la grande fatica nel mantenere l’infermeria vuota nel corso di questa annata.

Jonathan David del Lille resta il nome cerchiato in rosso per giugno, ma se il mercato di gennaio offrirà opportunità alla portata del budget, la dirigenza sarà pronta a coglierle. Ecco perché Serhou Guirassy resta nella lista. Il 27enne dello Stoccarda ha segnato 19 gol in 16 partite ed è abituato a giocare sia nel 4-3-3 che nel 4-2-3-1, i due moduli adottati da Pioli in questa stagione. La clausola rescissoria da 17 milioni è abbordabile, ma i 5 milioni netti di ingaggio richiesti dal giocatore fanno riflettere, soprattutto dopo l’abrogazione del Decreto Crescita che porterebbero i rossoneri a pagare un lordo di oltre 9 milioni a stagione per lui. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Perché il Milan dovrebbe puntare su Jovic

Il rigore procuratosi contro la Fiorentina lo scorso fine novembre sembra aver fatto scattare una sorta di scintilla nella testa di Luka Jovic, che dopo mesi difficili ha finalmente ritrovato la fiducia nei propri mezzi. Da lì in poi effettivamente l’attaccante serbo ha cambiato atteggiamento in campo mettendo a referto numeri da giocatori di altissimo livello con cinque gol segnati nelle ultime sei partite.

La rinascita di Jovic è dunque sotto gli occhi di tutti e come ogni attaccante che si rispetti non dovrebbe mai essere tolto dal campo soprattutto quando è in stato di grazia. Gli ultimo 30 giorni dell’ex Fiorentina lasciano pensare che anche le gerarchie interne al Milan potrebbero cambiare con Giroud, in leggera flessione rispetto ad inizio stagione, che potrebbe trovare più spesso la panchina nei prossimi turni rispetto al serbo.

La stagione calcistica è infatti fatta anche di scelte ma soprattutto di momenti da gestire: quello attuale suggerisce al Milan e a Pioli di dover continuare a battere il chiodo Jovic finché e caldo, perché “Squadra che vince non si cambia”. Sì perché, cosa non secondaria, il Milan con e grazie a Jovic sta vincendo anche agilmente.

Ecco perché l’eventuale aggiunta di un centravanti nel mercato di gennaio potrebbe rappresentare un freno alla crescita di Jovic aumentando la concorrenza di un reparto che ad oggi appare equilibrato grazie alla presenza di un veterano come Giroud, sembra abile nel mettere il bene della squadra davanti al proprio. Ecco perché inserire un agente destabilizzante nel corso di questa stagione potrebbe rappresentare un’arma a doppio taglio spingendo i dirigenti rossoneri a valutare eventuali investimenti a partire dalla finestra estiva, quando cambiare sarà probabilmente obbligatorio visto anche il probabile addio del centravanti francese a Milanello.

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