Record di infortunati al Milan: ecco come si sta pensando di risolvere la situazione

By Mario Labate -

L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport (vedi sotto) ha sommato i giorni persi da ogni giocatore del Milan infortunato nell’ultimo anno: sarebbero 800 i giorni complessivi di assenza dei rossoneri, il dato più alto in Italia e tra i più alti in tutta Europa.

Quasi 27 mesi in totale, più di due anni secondo il calcolo fatto dalla rosea che tiene conto dei lungodegente Bennacer, per il quale non sono stati calcolati i giorni di stop da maggio a giugno e poi successivamente dal primo luglio – data ufficiale di inizio stagione – al 27 novembre. Cinque mesi.

Il secondo infortunato più longevo è stato Mattia Caldara, che non si vede da 102 giorni, e Marco Sportiello, che sta meglio ma non è ancora disponibile per una partita. Tra i più alti lungodegenti anche Pierre Kalulu, Marco Pellegrino, Simon Kjaer, Rafael Leao e Malick Thiaw.

Problema infortuni

Il concetto è fin troppo noto a ogni tifoso milanista: gli infortuni sono il primo vero problema del Diavolo, il primo tassello dell’effetto domino che ha portato i rossoneri fuori dalla lotta Scudetto ed eliminati dalla Champions League già nella fase a gironi. Se Pioli avesse avuto uno, due, tre indisponibili a partita, avrebbe saputo gestire l’emergenza come fatto in passato. Con cinque, sei, sette assenti regolari diventa impossibile.

Allora perché succede questo? Difficile dare una risposta certa – spesso si sommano diversi fattori – ma sicuramente c’è una parte di responsabilità ben precisa da imputare a Pioli e al suo staff, compreso il preparatore atletico Matteo Osti.

Nuovi fisioterapisti e preparatori

Gli infortuni, più che le prestazioni in campo, sono oggi il primo elemento di tensione tra il tecnico e la dirigenza, il motivo principale di un possibile licenziamento nel caso in cui le cose non dovessero migliorare rapidamente.

Cosa farà il Milan per risolvere la questione? In estate potrebbe essere possibile innanzitutto attuare una preparazione mirata in quel di Milanello invece della ormai consueta tournée araba o americana, a questo però si dovrà aggiungere anche un lavoro atletico radicalmente diverso rispetto a quello attuato la scorsa estate. Per fare ciò, a prescindere da chi sarà il prossimo allenatore del Milan (ancora Pioli?) la squadra di fisioterapisti e preparatori atletici al Milan subirà sicuramente alcune variazioni importanti con l’aggiunta di alcuni specialisti nuovi e dai metodi di lavoro diversi, oltre che il probabile addio di alcune figure contestate all’interno dell’attuale staff di Pioli, questo a prescindere dalla sua permanenza al Milan in futuro.

Come vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi, il principale indiziato a sostituire Pioli sulla panchina del Milan la prossima estate è l’attuale tecnico del Bologna Thiago Motta. L’allenatore oriundo porterebbe a Milanello i propri preparatori atletici Paolo Aiello, classe ’74 di Cosenza, e Nicolò Prandelli, figlio di Cesare ex tecnico di Fiorentina e Italia.

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