Gazzetta – I mali del Diavolo: quattro motivi per cui il Milan è in difficoltà

By Dario Bombelli -

Il Milan sta vivendo l’ennesimo momento di difficoltà e i fattori che vi contribuiscono sono diversi, come riporta La Gazzetta dello Sport di questa mattina.


Il quotidiano ha pubblicato un articolo che illustra i problemi attuali del Milan, con il futuro di Stefano Pioli che non è mai stato così in dubbio e con il distacco dall’Inter che ha raggiunto la doppia cifra di punti.

Infortuni

Trenta infortuni in cinque mesi sono davvero troppi, e quello di Fikayo Tomori ripropone scene già viste. Un problema muscolare durante la partita, un flessore, un’interruzione che si preannuncia lunga. Solo sei giocatori non hanno avuto problemi fisici, mentre 22 sono stati ai box per vari motivi.

La difesa è stata la più colpita. Al momento il Milan può giocare con Jan-Carlo Simic e Simon Kjaer, con Theo Hernandez come alternativa di emergenza. Il quarto centrale di inizio anno è un 18enne della Primavera, con un terzino sinistro in caso di necessità.

Marco Pellegrino è quasi pronto, ma la società è molto nervosa perché una serie di infortuni incide sui risultati, con conseguenti perdite economiche, come l’eliminazione in Champions League e la svalutazione dei giocatori.

Non sorprende che si intravedano già alcuni cambiamenti all’orizzonte. Quasi certamente nel team dei fisioterapisti, forse anche oltre. Di certo Pioli e il suo staff, con l’allenatore Matteo Osti al centro delle accuse, sono considerati responsabili. Una soluzione va trovata, e va trovata in fretta.

I fuoriclasse: Il sacro fuoco in questa squadra non si vede più e a Salerno alcuni giocatori lo hanno dimostrato più che mai. Fa impressione vedere Rafa Leao che, con il Milan sotto per 2-1, cammina tra il nervoso e il disinteressato.

Leao ha il talento per dominare le grandi partite come ha fatto contro il PSG, la sua serata migliore, eppure in campionato non segna da tre mesi, ovvero dalla vittoria contro l’Hellas Verona.

Ruben Loftus-Cheek è un giocatore diverso, ma si unisce a Rafa e Theo nell’aver subito un calo nell’ultimo mese. RLC è tornato dall’infortunio all’inizio di novembre, è stato subito devastante contro il PSG, poi è entrato in un tunnel.

Anche a Salerno è stato tra i peggiori, come in molte delle ultime partite. Loftus-Cheek viene da stagioni frammentate, con molte partite passate in panchina o in infermeria, e alla lunga probabilmente pesa.

Mike Maignan ha sbagliato a Salerno ma è stato spesso Superman con il numero 16 sulle spalle. Pulisic non è lo stesso di inizio anno ma nel complesso ha avuto un buon impatto. Non sono loro il problema di questo Milan.

Parole

I dirigenti del Milan non hanno apprezzato una frase pronunciata da lui nel post-Salernitana sull’entusiasmo: “Sono preoccupato anche perché dobbiamo ritrovare l’entusiasmo e la magia”. È stata come un’ammissione di responsabilità, come una resa di fronte al precipitare degli eventi.

È possibile che Pioli e la società abbiano parlato anche di questo durante le valutazioni di ieri. Ci sono state altre frasi di cui si è parlato nel corso della stagione, soprattutto da parte dei tifosi. Una su tutte, dopo il derby: “Non sono d’accordo con le scuse. Secondo voi volevamo subire 5 gol dall’Inter e perdere il derby? Siamo dispiaciuti. Bisogna chiedere scusa quando non si fa qualcosa di proposito”.

Uno sfogo comprensibile in un momento difficile, con i derby di primavera che tornano alla mente. Qui i derby di questa stagione sono una chiave importante. I tifosi hanno preso le distanze da questa squadra tra una sconfitta e l’altra contro l’Inter. Una a gennaio, due a maggio, una nel quarto turno di questa stagione.

Stile

Infine, c’è l’incrollabile determinazione di Stefano Pioli ad attenersi ai suoi principi: uno stile di gioco aggressivo che favorisce le battaglie uno contro uno in campo e, probabilmente, spinge la squadra anche al limite fisico.

Prestazioni come il 5-1 nel derby contro l’Inter hanno fatto capire che un approccio del genere può essere disastroso nel peggiore dei casi, mentre mosse casuali come l’utilizzo di due attaccanti nella sconfitta per 1-0 contro l’Udinese hanno mostrato che il tecnico forse non sa come ottenere il meglio dalla squadra.

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