Reijnders: “Sì, ho rifiutato il Barcellona dopo aver parlato con Pioli”

By Mario Labate -

Tijjani Reijnders  ha parlato in una lunga intervista a Voetbal International questa mattina. Ecco cosa ha detto il centrocampista olandese del Milan: “Quando mi sono messo la maglia del Milan ho pensato: Wow, adesso gioco davvero nel Milan. Sto vivendo il mio sogno. È davvero così che la vedo. Da ragazzino sognavo una vita da calciatore professionista. Preferibilmente in un top club internazionale, compresa la nazionale olandese. E ora sono qui, da giocatore del Milan e dell’Olanda”

Un rapporto speciale quello tra il Milan e l’Olanda propiziato dal terzetto che ha fatto le fortune nell’epoca di Arrigo Sacchi composto da Rijkaard, Gullit e Marco Van Basten.

Ho rifiutato il Barcellona per i rossoneri

“Gli aspetti relativi ai contenuti calcistici sono stati fondamentali nella mia scelta. Volevo andare a una competizione importante, ma quello non era l’unico criterio. Il ruolo che aveva in mente il Barcellona era meno adatto alle mie caratteristiche. La mia forza sta nella metà campo offensivo e nel fare la spola avanti e indietro. E in termini di dimensioni del club, Milano e Barcellona sono nella stessa categoria.” 

Reijnders ha spiegato i motivi che l’hanno spinto a scegliere il Milan piuttosto che il Barcellona: i blaugrana avrebbero voluto affidargli un ruolo molto più difensivo, quasi di regista davanti alla difesa, posizione che l’olandese sente poco sua.

Pioli mi ha detto che mi seguivano da tempo

“Parlando con Pioli ho scoperto che il club mi aveva seguito tutto l’anno e l’allenatore sapeva esattamente cosa potevo aggiungere alla squadra ed era stato molto chiaro anche sul mio ruolo di centrocampista offensivo. Pioli è un allenatore dalla mentalità offensiva, gran parte del suo materiale di allenamento è incentrato sulle soluzioni calcistiche e su come liberarsi dalla pressione. Anche questo mi ha davvero attratto. Il Milan è un club enorme in una grande competizione, che punta a dominare le partite”.

La chiacchierata avuta con Pioli è stata fondamentale secondo Reijnders: le idee calcistiche del tecnico e il ruolo che avrebbe rivestito nel centrocampo del Milan sono state le chiavi giuste per portarlo ad accettare il rossonero.

Sul suo ambientamento in Italia e a Milanello

“Subito dopo aver firmato siamo andati negli Stati Uniti per il ritiro, è stato un bel modo per conoscere tutti e penso che abbia fatto la differenza anche l’essere andato avanti in Conference con l’AZ. Ovviamente in un top club come il Milan Devi sempre metterti alla prova, ma non pensavo ci fossero dubbi o altro su di me e mi sono sentito subito il benvenuto come altri nuovi arrivati.”

Reijnders ha ben capito che al Milan niente è dovuto e che la titolarità in ogni partita va meritata. San Siro non perdona, ma avere la fiducia di tecnico e dirigenza è stato molto importante per la sua integrazione.

Il rapporto con i compagni

“Ruben Loftus-Cheek e io abbiamo subito gravitato l’uno verso l’altro, con il vantaggio di poter parlare inglese. Sto bene con Christian Pulisic, con Malick Thiaw, con molti ragazzi in realtà.”

Gli obiettivi stagionali

“La fame di nuovi successi si nota in ogni cosa, perché il successo fa parte di questo club. Questa stagione ha una carica in più: sia Milan che Inter hanno ormai diciannove titoli nazionali ed entrambi vogliono essere i primi a mettere quella seconda stella sulla “La nostra maglia. Inoltre, il club è ovviamente noto per i suoi successi europei. Al Milan tutto è finalizzato a far rivivere i vecchi tempi di gloria”.

Reijnders ha sottolineato l’importanza di rappresentare un club dal palmares come il Milan. Una società abituata a vincere e che possiede tutti gli strumenti per tornare all’apice del calcio mondiale.

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