Musah

Musah è il “Nuovo Kessié” di Pioli: è lui stesso a spiegare perché

Musah è stato uno degli ultimi acquisti estivi effettuati dal Milan e sicuramente uno dei più apprezzati sia da Pioli che dai tifosi. L’ex mezzala è stato schierato principalmente nel ruolo di mezzala duttile capace all’occorrenza di posizionarsi anche sulla trequarti o largo a destra, a seconda del momento della partita.

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L’energia e il dinamismo che il ventenne ha portato dal suo arrivo dal Valencia hanno spinto i tifosi a volerlo vedere titolare nella maggior parte delle gare e anche se sabato giocherà dall’inizio contro la Fiorentina, sarà squalificato per la partita con il Borussia Dortmund martedì prossimo, giorno del suo 21° compleanno.

Intervistato da Sport Mediaset, Yunus Musah ha parlato della sua avventura in rossonero e degli obiettivi che si è prefissato:  “Abbiamo molta fiducia nel gruppo. Sappiamo cosa siamo capaci di fare e non molliamo mai. A volte le cose non vanno come vorremmo ma l’importante è crederci sempre e restare uniti. Questo è quello che stiamo facendo.”

Sul ruolo in campo

“È sempre stata una mia caratteristica giocare in tanti ruoli, per le doti che ho. Cerco di farlo nel miglior modo possibile: se l’allenatore me lo chiede, cerco di dare il massimo e di aiutare la squadra. Penso di stare meglio a centrocampo come mezzala, quando posso correre a destra. Mi piace molto quel ruolo”.

Come avvenuto con Kessie in passato, Musah ricopre uno dei ruoli più delicati per la tattica di Stefano Pioli. Spesso è infatti lui l’uomo chiamato a togliere punti di riferimento ai centrocampisti avversari attaccando la profondità in sinergia con Reijnders e in fase di non possesso arretrare quasi alla linea di difesa per dare supporto alla retroguardia.

L’attesa del primo gol

“Voglio segnare il primo gol in rossonero il prima possibile, ma la cosa più importante sarà vincere sabato”.

Nell’ultima gara contro il Lecce è stata la volta di Reijnders che è stato il secondo centrocampista del Milan a sbloccarsi in questa stagione dopo Loftus-Cheek, ora tocca all’americano timbrare per la prima volta il cartellino.

Il rapporto col fratello tifoso del Milan

“È molto felice per me, che sono qui al Milan. Mi giudica come sempre, vuole che io migliori e vuole il meglio per me”.

Sulla gara contro il BVB (che salterà perché squalificato)

“Mi aspetto una vittoria contro il Dortmund!”

Sul parlare più lingue

“Penso più in inglese, visto che ho passato la mia adolescenza a Londra e lì ho tanti amici. Quindi l’inglese è una lingua globale. Ricordo parole in dialetto veneto? No, ero troppo giovane (ride).”

Musah è un americano di nazionalità italiana avendo vissuto i primi dieci anni di vita a Castelfranco Veneto dove ha iniziato la propria carriera nel settore giovanile del Giorgione, prima di trasferirsi a Londra.

Il rapporto con il connazionale Pulisic

“È bellissimo giocare con lui qui. Viste le sue qualità che sta mettendo in mostra anche al Milan”.

Pulisic infatti oltre ad essere diventato un titolare quasi inamovibile al Milan è anche Capitano della nazionale americana dove ricopre il ruolo di leader tecnico nello spogliatoio.

Sul calcio in America

“Per loro è una cosa bellissima che io e Christian siamo qui al Milan, una grande squadra. Questo aiuta molto la crescita del calcio in America: dà fiducia ai ragazzi che crescono lì, che sanno di potercela fare”.

Sul paragone con Kessie

“Per me è bello essere chiamato ‘nuovo Kessie’ anche perché era un ottimo giocatore del Milan, quindi è una cosa positiva. Ma io cerco di fare il mio gioco e poi aiutare il Milan, come ha fatto anche in passato”.

Milan come punto d’arrivo

“Per me è un bel passo intraprendere questa strada e arrivare al Milan. Ho sempre sognato di giocare in una delle squadre più forti del mondo e il Milan, che ha vinto tante Champions League, è questo. Per me questo passo è molto importante, volevo che fosse fatto e sono felice di averlo fatto. Voglio provare a dare il massimo per aiutare questa squadra”.

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