Intervistato da Giacomo Poretti, comico e conduttore del PoretCast, Paolo Maldini ha rivleato alcune retroscene riguardanti i suoi anni da dirigente al Milan: “Per dieci giorni abbiamo provato a portare Messi al Milan, ma poi abbiamo capito che era impossibile. Adesso ormai è tardi ma un calciatore come Messi è uno spettacolo per tutti, quando leggevo che poteva andare all’Inter ero amareggiato”.
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Secondo la nostra ricostruzione l’idea “Messi al Milan” è aleggiata negli uffici di via Aldo Rossi nell’estate 2021, prima dello Scudetto rossonero, quando il fuoriclasse argentino decise di lasciare il Barcellona per poi firmare con il Psg.
L’altra possibilità, più remota, è che l’ipotesi Messi al Milan sia nata lo scorso aprile quando la Pulce aveva annunciato che non avrebbe rinnovato il contratto in scadenza con il Paris Saint-Germain. Effettivamente il fuoriclasse argentino, che se sarebbe stato laureto Campione del Mondo in estate, avrebbe lasciato la Francia per approdare nel suo attuale club: l’Inter Miami.
Lotto Scudetto
“Chi vince lo scudetto tra Milan, Inter e Juve? Complimenti Giacomo, avete già vinto voi…”.
Sul futuro
“Ogni tanto ci penso, In teoria sono in pensione, prendo la pensione dall’anno scorso… L’allenatore non lo farò mai. Vedevo mio papà che aveva sempre la valigia pronta. Poi magari incontrare qualche presidente un po’ così… Non me la sentivo.Quando ho smesso sapeva cosa non volevo fare.Quando mi chiedono cosa mi manca rispondendo l’ambiente dello spogliatoio e quel misto tra paura ed emozione prima della partita, il contatto e l’adrenalina della gente.Tra calciatore e dirigente c’è una differenza enorme. In una subisci il risultato e nell’altro determini. Io soffrivo tantissimo e mi agito. Ricky (Massara, ndr) invece soffriva ma in silenzio”.
Per Maldini, figura eminente nel mondo del calcio, sono arrivate diverse offerte provenienti da contesti totalmente diversi: da un lato il Manchester United per tornare a brillare in Europa, in Arabia invece è stato l’Al Ittihad di Karim Benzema ad occuparsi muschio per l ‘ex direttore dell’area tecnica rossonera.
Su Rafael Leao
“Rafa è un grande talento, al di là che faccia calcio, modello o cantante, ha qualcosa di importante. Leao mi ha chiesto di far uscire il disco due giorni prima della partita, gli ho risposto che non era un problema ma avrebbe dovuto segnare due gol il sabato, non segnò ma fece assist. La cosa più bella di questi anni sono proprio i rapporti personali, lui è arrivato dal Lille, era un grande talento ma doveva ancora dimostrarlo. Il rapporto che si crea con loro è la cosa più bella che ti rimane, più dei trofei e delle partite vinte”.
Il rapporto tra Rafael Leao e Maldini è stato molto stretto sin dalla fase di trattativa, in un’occasione l’ex dirigente rossonero aveva rivelato che, prima di firmare con il Milan, aveva detto al giovane portoghese di giocare con maggiore cinismo: “ Lui era in panchina al Lille e quando è arrivato gli ho detto che lui giocava per il suo Instagram perché metteva video bellissimi con dei dribbling e giocate, ma poi finiva la stagione con due gol segnati. Lo abbiamo aiutato a cambiare questa mentalità. Uno così talentuoso deve lavorare anche più degli altri per sfruttare il suo talento“.