L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ha voluto ripercorrere il percorso che ha portato Pioli all’attuale impostazione tattica di Pioli: un 4-3-3 che spesso però in fase di possesso si figura come un 3-4-3 con i terzini che si sganciano e il play basso che scende in copertura.
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La prima volta
La prima volta in cui Pioli ha sperimentato questo tipo di approccio è stato 20 ottobre 2019, pareggio per 2-2 contro il Lecce che ironicamente è l’ultimo risultato ottenuto, con una struttura che prevede la presenza di tre difensori fissi con due giocatori in sovrapposizione a centrocampo. Questo tipicamente si manifesta in un 3-4-3 o in un 4 avanza-2-3-1 con uno dei difensori (spesso Theo) che.
Il primo modulo è stato il 4-3-3
Il 4-3-3 è stato il primo modulo utilizzato da Pioli, soprattutto per non mantenere una certa continuità con il lavoro svolto fino a quel momento dal dimenticabile Giampaolo, durato solo sette partite, che aveva tolto il trequartista (fondamentale nel suo solito 4 -3-1-2) al fine di creare larghezza con l’inserimento di due mezzali e due esterni.
Per Pioli il primo cambio di modulo si è verificato dopo una decisione di partite con l’adozione del 4-4-2, con Leao e Ibrahimovic davanti e due terzini. Ma è in occasione del derby del 2020 terminato 4-2 in casa dell’Inter che il tecnico parmigiano ha sperimentato per la prima volta il suo “famoso” 4-2-3-1, modulo che l’anno successivo porterà allo Scudetto.
L’esperimento difesa a tre
La difesa a tre appare per la prima volta nel 2022 nello 0-0 contro la Cremonese. Questo si riferisce alla formazione di base, non alle fasi di costruzione che sono rimaste quelle usate in precedenza.
In quella gara Pioli si è schierato Thiaw, Kjaer e Tomori contemporaneamente in campo. In fase di non possesso diventa una difesa a 4 con Ballo-Touré che arretra allineandosi con il terzetto di centrali e Thiaw pronto ad allargarsi. Si tratta del primo esperimento di un modulo che verrà utilizzato nuovamente soprattutto qualche mese dopo, questa volta con successo.
Il 14 febbraio 2023 il Milan batte il Tottenham nel giorno di San Valentino e conquista la qualificazione ai quarti di finale di Champions League, ottenendo grazie allo 0-0 di Londra. Il ritorno al 4-2-3-1, dopo una serie di risultati altalenanti con la difesa a tre, è arrivato nella partita contro il Napoli e nel successo per 4-0.
Si torna al “Modulo Scudetto” e le variazioni
in tenuta Pioli torna al 4-3-3. Questione di interpretai, ovviamente, perché non si può fare a meno di due centrocampisti come Loftus-Cheek e Reijnders. In questo modo vengono liberati anche Pulisic e Leao.
La tattica ora è quasi sempre la stessa: il Milan quando costruisce si dispone a tre dietro con i terzini invertiti che si muovo verso il centro spingendo così le mezzali ad allargarsi. Lo schema ormai è ben collaudato, anche se in un paio di occasioni Pioli ha leggermente modificato la tattica. Vediamo quali:
Contro il Verona infatti Pioli si è schierato una sorta di 3-4-3, mentre contro l’Udinese si è visto un 4-4-2 mascherato. Un incrocio tra il 4-3-3 in fase di non possesso e il 4-2-4 in fase offensiva. Contro la Fiorentina, dopo il 4-3-3 del Lecce costretto dalle assenze, potrebbe esserci un altro cambio.
Il ritorno di Bennacer può portare una maggiore fluidità
Il ritorno di Ismale Bennacer che, Coppa d’Africa permettendo, dovrebbe avvenire a gennaio potrebbe portare Pioli a sperimentare un nuovo assetto tattico per il suo Milan. Il centrocampista algerino è infatti uno dei “fedelissimi” di Pioli che a lui in passato ha affidato le chiavi della mediana spostandolo talvolta anche a trequartista. La fiducia che il tecnico parmigiano ripone in Bennacer potrebbe spingere il Milan ad interpretare in maniera ancora più fluida la singola partita modificando il proprio assetto tattico a seconda del momento: 4-2-3-1, 4-3-3, 3-4 -3 o 4-2-4 sarebbero tutte soluzioni adattabili a partita in corso quando l’ex Empoli tornerà ad essere il cervello pulsante del Milan come avvenuto in passato.