Analisi tattica di Lecce-Milan 2-2: il bello e il brutto del centrocampo di Pioli

By Mario Labate -

I gol nel primo tempo di Olivier Giroud e Tijjani Reijnders, il primo in rossonero per l’olandese, hanno portato il Milan all’intervallo in vantaggio per 2-0. Tuttavia, due gol nell’arco di cinque minuti riportano il Lecce in parità al 70′. I padroni di casa sfiorano i tre punti dopo che Roberto Piccoli, capace di picchiare Mike Maignan con un incredibile tiro dalla distanza fortunatamente viziato da un pestone, poi riscontrato dal VAR, dato dallo stesso attaccante salentino al piede di Malick Thiaw. 

Sono ormai quattro le partite senza vittorie in Serie A per il Milan che, per la seconda volta nell’arco di tre partite, si è visto rimontare due gol di vantaggio. Qui a recensire quest’ultimo risultato deludente c’è  @Tactics_Tweets  .

Allestimenti

Il Milan ha apportato tre modifiche alla precedente formazione titolare, inserendo Rade Krunić, Tommaso Pobega e Samuel Chukwueze. Al 10′ dell’inizio della partita, Stefano Pioli è stato costretto a una sostituzione anticipata dopo che Rafael Leão si è fermato per un problema muscolare riscontrato mente inseguiva un passaggio filtrante. L’attaccante portoghese è stato sostituito da Noah Okafor ma il Milan non ha modificato l’assetto iniziale.

In possesso di palla, i terzini del Milan hanno mantenuto la loro larghezza nelle fasi di costruzione, con Theo Hernández che si è unito frequentemente agli attacchi nella metà campo avversaria con le sue progressioni in profondità. A centrocampo, sia Pobega che Tijjani Reijnders sono stati dinamici nelle loro posizioni, nel tentativo di eludere i marcatori del centrocampo del Lecce.

Per il Lecce, Roberto D’Aversa ha apportato un cambio alla squadra che aveva perso contro la Roma lo scorso fine settimana, con Gabriel Strefezza al posto dell’infortunato Pontus Almqvist sulla fascia destra. Partendo dal 4-3-3 iniziale, l’attaccante dei padroni di casa, Nikola Krstović, ha spesso lasciato scoprire la posizione per aprire varchi agli inserimenti di Lameck Banda e persino il terzino destro Valentin Gendrey.

Senza possedere palla, sia il Milan che il Lecce hanno utilizzato approcci e sistemi simili, con la marcatura a uomo a centrocampo che ha spesso modificato anche l’assetto facendolo assomigliare più ad un 4-2-3-1 che ad un 4-3 -3. 

Ecco un esempio che mostra l’assetto del Milan in queste fasi difensive. Reijnders inizia marcando da vicino il centrocampista centrale più profondo del Lecce, con Pobega e Krunić (seconda immagine) che marcano ciascuno i centrocampisti più avanzati. 

Qui un esempio della disposizione in campo del Milan con i 4 difensori allineati a coprire il tridente salentino e Krunic leggermente più avanti. Il terzetto di centrocampo perfettamente disposto con Reijnders vertice più avanzato del terzetto pronto, nel caso di recupero palla, a lanciare Giroud in campo aperto.

Le corse di Reijnders

Dato che entrambe le squadre utilizzavano elementi di marcatura a uomo a centrocampo durante le fasi difensive, erano necessari movimenti e corse senza palla per eludere gli avversari e creare/sfruttare gli spazi.

Nel caso del Milan, i movimenti e le corse costanti di Reijnders sono stati fondamentali per rendere maggiormente dinamico il proprio gioco offensivo. Ecco alcuni esempi pratici.

Al 17′ il Milan riesce a manovrare nonostante il pressante alto dei padroni di casa. La posizione di partenza più alta della Calabria ha creato spazio affinché Thiaw potesse prima ricevere e poi avanzare palla al piede. Guarda sotto come ogni centrocampista del Milan sia stato mercato a uomo dall’avversario. 

Tuttavia, con Thiaw libero di avanzare, uno dei centrocampisti del Lecce (Hamza Rafia) è andato ad affrontarlo liberando di fatto Reinders, con Krunic che è invece indietreggiato per fornire copertura su Ylber Ramadani. 

Nonostante Reijnders abbia letto abilmente l’azione e si sia spostato nello spazio libero lasciato tra le linee, Thiaw non è stato capace di servirlo con un passaggio filtrante preferendo prolungare l’azione con uno sterile possesso di palla orientato verso la propria sinistra.

Un’idea mai cattiva se in campo c’è Theo Hernández, che ha tagliato il campo accentrandosi palla al piede. In questa azione Reijnders, che era ancora tra le linee, ha visto aprirsi un nuovo spazio nella retroguardia del Lecce, il centrocampista olandese…

….si è dunque lacianto in profondità alle spalle dell’ultimo difensore ma non è stato servito.

Imperterrito, pochi minuti dopo, Reijnders legge nuovamente bene l’azione su manovra partita ancora da Thiaw, liberandosi tra le linee. Il centrocampista olandese in questa occasione è stato effettivamente servito ma ha controllato male perdendo il controllo della sfera.  

Al 25′, Reijnders sfrutta un movimento senza palla per approfittare di un recupero di possesso palla effettuato dal Milano. Trova subito lontano spazio da Ramadani, spostandosi a metà campo sull’angolo cieco del centrocampista leccese, con la consapevolezza che il centrocampista di fascia sinistra Banda, in seguito alla riconquista, sarebbe stato preso in contropiede.

Da qui, Reijnders ha mantenuto la sua occupazione di questa sacca di spazio tra le linee, per ricevere un passaggio che rompe la linea mediana salentina permettendosi di trovarsi in superiorità numerica al fianco di Chukwueze, sul cui cross è stato trovato Giroud al centro dell’ zona di rigore.

Le corse in avanti ei movimenti senza palla di Reijnders alla fine hanno dato i loro frutti al 35′, quando ancora una volta il centrocampista olandese ha trovato spazio dietro la linea di centrocampo del Lecce. Il posizionamento più basso di Chukwueze aveva attirato Patrick Dorgu che, una volta saltato, aveva permesso al Milan di lanciarsi in contropiede in uno scenario di 3 contro 3. 

Liberatosi in zona centrale Reijnders ha potuto sfruttare l’ottimo movimento a tagliare di Olivier Giroud capace di portarsi con sé i due centrali giallorossi e permettendo così a Reijnders di liberare il distrutto e realizzare la rete del 2-0 milanista. 

Ma Reijnders non si è arreso mentre lui e il Milan erano in vantaggio. Poco dopo aver segnato il suo primo gol ufficiale con la maglia rossonera, l’olandese si è cimentato anche nella costruzione dal basso offrendo un passaggio a Thiaw, trascinando con sé il suo marcatore di centrocampo. Dopo che Calabria ha ricevuto la palla, Reijnders ha subito riconosciuto una nuova opportunità…

…con il terzino sinistro del Lecce nuovamente in pressione e Giroud che arrivava corto per un passaggio tagliato, Reijnders è salito per ricevere un potenziale sponda laterale dall’attaccante francese.

E Giroud non deludere, con la sua connessione concede a Reijnders l’occasione di raccogliere per poi correre verso l’area del Lecce, prima di tirare ma riuscendo solo a trovare l’esterno del palo.

E nella ripresa, le corse di Reijnders hanno quasi contribuito a far risparmiare il Milan. Sotto al 52′, dopo qualche interazione sulla fascia destra, Reijnders individua un varco nella retroguardia del Lecce.

Una corsa in avanti e un passaggio di Chukwueze più tardi, Reijnders era all’interno dell’area di rigore, rifiutando un’opportunità di tirare e invece puntando una palla bassa attraverso lo specchio della porta che è stata quasi deviata per un autogol da un difensore del Lecce.

Al 55′, Reijnders perde terreno in una fase di profonda azione…

…che ha trascinato in alto il suo marcatore di centrocampo. Dopo aver adescato a lungo l’avversario, Reijnders ha scambiato dei passaggi con Thiaw e poi ha sfruttato lo spazio che aveva creato con il suo movimento iniziale.

Reijnders è arrivato fino all’ultimo terzo ma ha sprecato l’opportunità di attacco 4v4 con un passaggio filtrante facilmente leggibile a Giroud.

Gli almanacchi ricorderanno questa partita come quella in cui Reijnders segnò il suo primo gol con il Milan. Ma in realtà è molto di più, visto che il centrocampista olandese è stato il fulcro di gran parte del gioco offensivo dei rossoneri.

Errori di Musah

Nell’intervallo Musah ha sostituito l’infortunato Davide Calabria. La motivazione di Pioli nello scegliere il centrocampista americano come terzino destro al posto di Alessandro Florenzi è stata quella di cercare di eguagliare la fisicità di Banda sulla fascia sinistra: “Ho messo Musah e non Florenzi perché era più adatto al livello di ritmo e velocità dell ‘unico giocatore del Lecce che potrebbe crearci difficoltà in queste situazioni”.

Ma purtroppo per Pioli e il Milan è stato proprio Musah ad avere delle colpe in entrambi i gol del Lecce.

Il primo è arrivato in una situazione stranamente simile al gol subito dal Milan contro il PSG a metà settimana. In quell’occasione è stato Ruben Loftus-Cheek a non continuare a inseguire il suo uomo mentre difendeva un calcio d’angolo, con un avversario che approfittava dello spazio concessogli per segnare sul secondo palo.

In questa occasione è stato Musah, che nonostante avesse marcato da vicino il suo avversario prima del lancio, si è spento dopo aver visto la palla spiovere sul primo palo, e di conseguenza ha permesso a Nicola Sansone di mettere dentro sul secondo palo, completamente incontrastato .

Meno di cinque minuti dopo, Musah ha aggiunto al suo primo errore uno ancora più incriminante. Il Milan aveva appena ripreso il possesso palla dopo un tentativo di contropiede del Lecce, nel quale Theo Hernández era caduto infortunato.

Dopo aver ricevuto un passaggio da Krunić, nonostante la sua squadra avesse un giocatore a terra, Musah ha deciso di non cercare un passaggio o calciare la palla fuori provando ad incaponirsi in una percussione centrale palla al piede. 

Dopo il turnover del Lecce, i padroni di casa attaccano subito la sconnessa linea di fondo del Milan e approfittano dell’assenza del terzino sinistro per passare la palla a Banda che si infila nell’angolo inferiore per completare la rimonta. 

Col senno di poi

Anche se gli errori sono stati indiscutibili, e per alcuni indifendibili, può essere duro attribuire tutto il crollo del Milan nella ripresa esclusivamente a Musah.

Anche la gestione del gioco e la mancanza dell’istinto killer dei Rosseneri sono stati causa dei mancati tre punti, come confermato dallo stesso Pioli nel post-gara: “ …abbiamo giocato con una frenesia che non ci rappresenta. avevamo bisogno di controllare meglio il gioco e gestire meglio la palla. Abbiamo avuto due occasioni per andare avanti 3-0”.

E i giocatori del Milan hanno sicuramente avuto la colpa di non sfruttare le occasioni avute nei primi minuti della ripresa. Ma forse la loro mentalità di “attacco” piuttosto che di “controllo” è nata dalla decisione di Pioli di mettere un centrocampista in difesa, nonostante avesse un terzino destro puro (Florenzi) in panchina e fosse avanti di due gol.

Subito dopo il pareggio del Lecce, Pioli inserita Florenzi per Pobega e spinge Musah a centrocampo. Ma era troppo tardi, il danno era ormai fatto. Come si dice, con il senno di poi è sempre facile analizzare. Ma visto che si tratta della seconda rimonta in tre partite, è forse l’ora di capire anche come risolvere gli errori prima che si ripetano. 

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