Nuovo stadio del Milan nel 2028: Furlani conferma e si morde la lingua

By Mario Labate -

Il Milan ha fatto un passo importante verso la realizzazione del suo nuovo stadio di proprietà. Il club rossonero ha presentato al Comune di San Donato Milanese la proposta di variante urbanistica per l’area San Francesco, dove sorgerà l’impianto da 70mila posti. Si tratta di un atto formale che avvia il percorso burocratico per la costruzione dello stadio, che dovrebbe essere pronto entro il 2028.

Il progetto prevede un intervento di 108mila metri quadri, che comprende non solo lo stadio, ma anche altre funzioni, tra cui il museo del club, il Milan store, strutture alberghiere, di intrattenimento e commerciali. Il tutto nel segno della sostenibilità ambientale, con un incremento del verde fruibile da 80mila a 235mila metri quadri e il miglioramento delle aree verdi del Parco Sud.

Perché fare il nuovo stadio a San Donato nell’area San Francesco?

L’area San Francesco è stata scelta per la sua posizione strategica, vicina alla tangenziale, all’autostrada A1, alla ferrovia e alla metropolitana. Il nuovo stadio sarà la prima grande struttura che incontrerà chi arriverà a Milano da sud, diventando la “nuova porta di Milano”. Il Milan ha già avuto il sostegno dei sindaci dei comuni limitrofi, che hanno espresso il loro favore al progetto.

La conferma di Furlani a Radio Serie A

Intervistato da Radio Serie A, Giorgio Furlani, amministratore delegato del Milan, ha così parlato del successo ottenuto dai rossoneri in casa contro il Paris Saint-Germain:  “Cerchiamo di non esaltarci troppo nelle vittorie e di non deprimerci nelle sconfitte, ciò che conta è il progetto nel medio-lungo periodo. C’è unità di intenti tra tutti. Vincere in Champions è piacevole e importante: spero tracci una linea. Una vittoria contro la squadra più ricca d’Europa e una delle più forti ci fa particolarmente contenti”.

Il mantenimento del decreto crescita nel calcio

“Negli ultimi anni abbiamo visto come il calcio italiano stia recuperando competitività, in un contesto in cui ci sono diverse regole non scritte che ci rendono poco competitivi come l’impossibilità sugli stadi o le difficoltà sui contratti; il decreto Crescita è l’unica norma che ci aiuta, perché ci consente di attirare talento che, di fatto, come squadre italiane non ci potremmo permettere. A livello di economia di Paese, inoltre, mi sembra una follia andare contro il Decreto Crescita: avere talento e avanzare in Europa significa avere una maggior quota nel diritti televisivi globali, sponsor in aumento e così via. Declinare centinaia di milioni di euro che entrano nel Paese mi sembra una follia. I grandi club stanno guardando ai nuovi stadi: il Paese ne ha bisogno e sarebbero finanziati interamente da capitali stranieri”.

Il nuovo stadio del Milan

“Noi stiamo avanzando sul progetto a San Donato: il target per noi è di essere pronti a fine 2028 con un nuovo stadio. Dico questa data mordendomi la lingua, perché nel 2018, quando sono entrato nel Milan, facemmo la presentazione di un progetto alla Uefa sul nuovo San Siro da concludere entro il 2023. E ora siamo qua. Il target è fine 2028. Avere uno stadio nuovo e di proprietà permette alle squadre di portare i tifosi non solo per la partita, ma anche per una mezza giornata trascorsa con la famiglia nella casa del Milan. Avere lo stadio nuovo cambierebbe radicalmente le caratteristiche del nostro Club. Gli stadi vengono fatti in Polonia e in Turchia, è molto frustrante questa cosa”.

Il nuovo format della Champions League

“Il format nuovo ci permette di giocare più partite in Europa: sono match di alto valore. Offriremmo ai nostri tifosi più partite contro top club europei. Ci sarà un impatto economico positivo, il valore della competizione crescerà così come le squadre che vi parteciperanno. Io voglio sperare che il calcio italiano, se continuerà con questo trend positivo, potrà avere una quinta squadra in Champions”.

Il ritorno di Ibrahimovic

“Ibra, innanzitutto, è stato un grande calciatore ed è anche una grandissima persona di spettacolo, è un leader, un personaggio a tutto tondo, non solo del mondo del calcio. Ci sono delle conversazioni con lui. Non ti rispondo tecnicamente perché non ti so dare una tempistica esatta e neanche un ruolo, ma può solo far piacere ad una persona come, nel mio ruolo e come tifoso del Milan, poter tornare a lavorare con Ibrahimovic”.

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