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Abate

Abate mentalità e cuore: ecco il motivo per cui il Milan Primavera vola alto

Il Milan Primavera di Ignazio Abate vola alto, collezionando 16 su 18 punti in campionato e sei vittorie su sei in Uefa Youth League.

L’edizione della Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina ha evidenziato cinque fattori chiave per il successo, a partire dalla mentalità dell’allenatore Ignazio Abate, ex capitano del Milan.

Impatto e mentalità

Il punto di partenza, come abbiamo visto tante volte, è l’esultanza in panchina dopo ogni gol. Non importa chi segna, anche loro corrono verso Abate e lo staff, riconoscendo lo straordinario lavoro che stanno facendo.

Abate ha costruito un ottimo rapporto con i ragazzi e ha saputo tirare fuori il meglio da loro. In tanti – tra cui Scotti, Mancioppi, Sia, Bakoune e Parmiggiani – hanno già lavorato con lui ai tempi dell’U16 e sanno che la parola chiave è “intensità”, da coniugare con un’empatia costruita nel tempo.

Chi ha seguito gli allenamenti della Primavera può testimoniare ritmi molto alti, con i ragazzi che danno il massimo e non si tirano mai indietro. Questione di concentrazione, sempre a disposizione del mister. In questo senso ha giocato un ruolo importante anche l’assistente di Abate, David Rodriguez.

Milano come una famiglia

Non è davvero da sottovalutare il senso di appartenenza, che è sempre stato uno dei punti di forza del Milan. Molti giocatori di quella squadra sanguinano rossoneri, e forse l’esempio perfetto è il capitano Kevin Zroli.

È un aspetto che parte dai ‘veterani’ rossoneri ma tocca anche chi arriva al club. Come il serbo Jan-Carlo Simic, già giovane simbolo del milanismo. Oppure Alejandro Jiménez, il terzino cresciuto al Real Madrid e arrivato in estate, sempre più integrato nelle dinamiche.

Vincenzo Vergine

Una delle novità più importanti è l’arrivo di Vincenzo Virgine, che è il nuovo Responsabile del Settore Giovanile. Con lui l’ambiente milanese sarà ancora più concentrato sulla formazione dei ragazzi, dalla preparazione sul campo alla scuola, alla psicologia. L’obiettivo, in questo senso, è quello di fornire ai ragazzi un “timbro”, un certificato di garanzia, per entrare nel mondo da adulti a testa alta.

Crescita dei giovani

Come più volte affermato da Abate, lui vuole accelerare la crescita dei giocatori buttandoli in campo, ma permettendogli sempre di sbagliare. La chiave è metterli alla prova nelle difficoltà, quindi, ma senza grosse conseguenze.

In Primavera possono essere ammessi sei giocatori fuori dalla quota 2004, ma il Milan ha fatto il contrario e mette in campo giocatori nati nel 2005, 2006 e c’è anche qualche nato nel 2007. Ce n’è uno del 2008: Francesco Camarda. E’ stato uno dei protagonisti di questo inizio di stagione e spera di continuare così.

Nella squadra arrivata alle semifinali di UEFA Youth League qualche mese fa, ad esempio, ha avuto un ruolo importante Adam Bakoune, classe 2006, ma anche prospetti come Filippo Scotti e Diego Sia.

Spirito europeo

L’obiettivo è aiutare i ragazzi a decollare, magari replicando e migliorando quanto fatto la scorsa stagione, con lo storico posto nelle semifinali di Youth League. Dopo l’ottima prestazione della scorsa stagione si è creato nella squadra uno spirito europeo, che è nel DNA del Milan.

Ora sono maturati ancora di più e questa volta sperano di andare oltre nella competizione. In altre parole, non hanno paura e sono disposti ad affrontare la sfida a testa alta, che è un altro fattore chiave.

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