Yacine Adli è l’uomo del momento in casa Milan e, secondo quanto riportato, sembra destinato a ripartire domani contro la Lazio a San Siro.
Come riporta l’edizione della Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina, tutti parlano di Adli e tutti gli hanno fatto i complimenti dopo la prestazione contro il Cagliari, arrivati dopo un periodo di paziente attesa.
Adli giocherà titolare anche sabato sera contro la Lazio. Contro il Borussia Dortmund, invece, davanti alla difesa Pioli potrebbe schierare Yunus Musah, che contro il Cagliari ha provato come centrocampista più profondo.
Mercoledì il franco-algerino ha giocato tra Ruben Loftus-Cheek e Tijjani Reijnders, completando 71 passaggi su 73. In più si è preso una licenza poetica: un paio di lanci lunghi non banali e più di un passaggio verticale nel terzo.
Ha giocato con scioltezza, ha guardato avanti, si è preso i suoi tempi, senza paura di rallentare il ritmo della partita. Adli è molto diverso da Rade Krunic: con lui il centrocampista centrale acquisisce il classico ruolo di trequartista, tiene la palla tra i piedi, cerca di costruire e magari si distrae in difesa.
Il gol di Zito Luvumbo due sere fa è arrivato proprio quando ha perso palla, il che dimostra che dovrà lavorare per completare il suo gioco, guadagnare sempre più minuti, per trovare spazio anche al ritorno di Krunic.
Ieri, però, Yacine ha vissuto una giornata speciale, con i complimenti arrivati da Milano, Cagliari e Francia. Antoine Makoumbou, cresciuto a Parigi come lui e suo avversario mercoledì, ha postato la loro foto insieme con le magliette scambiate.
Ismael Bennacer gli ha dedicato una storia su Instagram ed è chiaro che resta il suo migliore amico nello spogliatoio. Da qui si capisce molto: Adli può piacere o non piacere in campo, si può ovviamente discutere, ma fuori dal campo meno.
Negli ultimi mesi Yacine è rimasto positivo, ha tifato per i suoi compagni di squadra e ora si gode la sua improvvisa fama come pianista del momento. Al prossimo concerto, domani, ci saranno più di 70mila persone.
