Le colpe del Milan oltre Pioli: il derby è una sudditanza psicologica

By Dario Bombelli -

Le colpe di Pioli sono solamente una piccola componente tra le cause dietro ai continui fallimenti del Milan nei derby contro l’Inter.

Milan e Inter: questione mentale

Con un sonoro 5-1 l’Inter si è portata a casa l’ennesimo derby contro il Milan, il quinto su cinque nel 2023. Una debacle – quella rossonera nella stracittadina – che chiama a sé una serie di riflessioni.

La prima riguarda sicuramente Pioli, che continua a perdere contro Inzaghi su tutti i fronti. La volontà di proseguire sulla propria idea tattica è certamente una virtù, ma in alcuni casi può diventare miopia quando a essere ignorata è una superiorità tattica – quella dell’Inter – lampante e puntuale in ogni partita. Anche in questo appuntamento infatti ai nerazzurri sono bastati pochi minuti per passare in vantaggio. Così come ne sono bastati altrettanto pochi per capire che direzione avrebbe preso la partita.

Nel post partita il tecnico rossonero ha rivendicato il controllo del gioco mantenuto dai suoi nei primi minuti di gara. Ma se fosse proprio ciò che si aspettava Inzaghi? Aspettare raccolto dietro per poi ripartire con verticalizzazioni fulminee e bruciare la lenta retroguardia formata da Kjaer e Thiaw.

E qui subentra la seconda riflessione, che riguarda i giocatori. Pioli sbaglia sicuramente nell’esporli a situazioni di campo sfavorevoli, ma contro nei derby in campo il vero tema è la sudditanza psicologica dimostrata dalla maggior parte degli interpreti nei confronti dei ben più rodati e sicuri avversari. In parole povere: l’Inter è molto più forte del Milan.

L’errore di Thiaw sul primo gol dell’Inter è un mix di inesperienza e insicurezza, così come l’atteggiamento di Theo Hernandez, spesso passivo e demoralizzato (lo dimostra l’episodio del rigore). Leao per la prima volta mostra segnali di leadership per tutta la durata della partita, anche se c’è molto da lavorare.

Per il resto, da Krunic a Calabria, da Reijnders e Pulisic: il Milan ha avuto paura dell’Inter fin dal primo minuto di gioco, mentre i nerazzurri hanno dimostrato una capacità che trascinde le qualità tecniche e tocca invece quella sfera decisiva che è il carisma, fondamentale nello sport.

L’Inter e Inzaghi hanno fiutato la preda e l’hanno sbranata, anzi, la stanno continuando a sbranare da un anno intero, con la consapevolezza di avere i mezzi tattici, fisici e tecnici per poterlo fare di continuo.

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