Inter Milan: stili diversi dettati da Marotta e Furlani

By Luca Maninetti -

Il derby di domani tra Inter e Milan a San Siro vedrà scontrarsi due approcci diversi, dettati dai rispettivi amministratori delegati Beppe Marotta e Giorgio Furlani.

L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport ricorda che quando nacque Furlani, Marotta già da tre anni girava per i campi di calcio come dirigente. Nel lontano 1979, mentre nel Paese si formava il quinto governo Andreotti, lo stesso Marotta divenne direttore sportivo del Varese. Possono esserci 22 anni di differenza di età e possono aver tracciato strade diverse rispetto al ruolo che ricoprono ora, ma hanno anche delle somiglianze, come sapere quando fare un passo indietro per non interferire troppo con chi direttamente affronta il campo.

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Marotta

Il resto è uno scenario completamente diverso. Marotta è nato a 500 metri dallo stadio Ossola di Varese, seguiva gli allenamenti grazie all’aiuto del mitico Angelino, il magazziniere. Oggi ha la stessa passione di allora. La sua esperienza è ovviamente cresciuta, così come la capacità di non lasciarsi trasportare dagli eventi. Marotta è un politico del calcio e del calcio conosce tutto e tutti. Da Varese all’Inter ha vinto nove titoli: otto con la Juventus (di cui 2018-19, ha costruito la squadra) e uno con i nerazzurri. Ha lavorato in club che potevano prendere Cristiano Ronaldo e Romelu Lukaku, ma ultimamente ha imparato a iniziare ogni discorso pubblico con la parola sostenibilità, che tradotta in parole semplici significa abbassare gli ingaggi e chiudere le finestre di mercato in profitto o almeno in pareggio.

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Furlani

Intanto, nel novembre 2022, è arrivata la nomina ufficiale di Furlani ad amministratore delegato del Milan, con il mercato estivo appena chiuso che è stato il primo vero banco di prova. La Milano di oggi è una sua creazione. Nell’incontro di inizio luglio ha affermato: “L’obiettivo è essere competitivi in ​​Italia e in Europa”. A parte il suo intervento all’inizio del tour USA per ribadire come l’America e la globalizzazione del brand fossero tra le priorità del club, non ha parlato molto. Nella sua prima estate ha chiamato e incontrato molti agenti. Nessuno dei nuovi arrivati ​​costa una fortuna, perché sostenibilità è anche una parola d’ordine per RedBird Capital. Furlani è un tifoso del Milan, che ha tre figli. Ha inoltre una laurea in Economia e Finanza alla Bocconi e un master in Business Administration ad Harvard. È stato ex gestore di portafoglio di Elliott (a Londra) e dal 2018 è membro del consiglio di amministrazione di Milano, da dove tutto ha avuto inizio.

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