Il mercato in entrata del Milan può essere promosso a pieni voti: intelligenza e programmazione. Non si può dire lo stesso però di quello in uscita.
Mercato in entrata: promosso
La finestra estiva di mercato si è conclusa ed è tempo di bilanci. Quello del Milan è ampiamente positivo: con intelligenza e programmazione, Furlani e Moncada sono riusciti a regalare a Stefano Pioli una rosa di gran lunga più forte e competitiva rispetto alla scorsa stagione. La cessione di Tonali ha permesso ai dirigenti rossoneri di stravolgere la squadra e comprare tanti giocatori.
La strategia di fondo si è rivelata essere più che azzeccata: colpi da 20 milioni, con il contratto in scadenza nel 2024. Investimenti – quindi – più che spese. Red Bird ha comprato a prezzo scontato giocatori che possono acquistare rapidamente valore e – dunque – generare potenziali plusvalenze. Il connubio tra il rigore finanziario e la performance sportiva è stato perfettamente raggiunto e gli arrivi di Loftus-Cheek, Reijnders, Musah, Chukwueze, Pulisic e Okafor ne sono l’esempio lampante.
Mercato in uscita: rimandato
Differente il discorso riguardante il mercato in uscita. Fatta eccezione per l’ottima cessione di Tonali, il Milan ha fatto sì una grande pulizia di esuberi, ma a delle condizioni abbastanza sfavorevoli. Messias è l’unico giocatore per cui c’è probabilità (e non speranza) che si concretizzi la cessione a titolo definitivo: al verificarsi di determinate condizioni infatti, l’attaccante brasiliano sarà riscattato dal Genoa. Buone e giuste le partenze in prestito di Maldini, Colombo e Gabbia, andati rispettivamente all’Empoli, al Monza e al Villareal per accumulare esperienza e minutaggio.
Rebic è stato ceduto a titolo definitivo, ma quello che il Milan è riuscito a mettersi in tasca è poco o nulla. Partiti solamente in prestito invece Saelemaekers, De Ketelaere, Origi e Ballo-Touré. L’ultimo è praticamente stato ceduto gratis, dal momento che il suo contratto con i rossoneri sarà scaduto al termine del suo prestito al Fulham.
Saelemaekers è andato al Bologna, ma la cifra pattuita per il riscatto è di circa 12 milioni di euro: difficile pensare che il club rossoblù possa investire una simile cifra per il belga tra un anno. Per De Ketelaere ci sono invece più speranze: all’Atalanta può fare bene e il Milan può sperare di non registrare una minusvalenza a bilancio. Per Origi invece il riscatto è stato fissato a 5 milioni: se farà bene al Nottingham Forest i rossoneri si toglieranno un pensiero, altrimenti tornerà sul groppone.