Stefano Pioli sta lavorando sulla fase difensiva del Milan in questi giorni anche in virtù del pessimo score delle varie amichevoli
Secondo quanto affermato da La Gazzetta dello Sport, Stefano Pioli sta lavorando sulla fase difensiva del Milan in questi giorni anche in virtù del pessimo score delle varie amichevoli estive in cui il Diavolo ha sempre incassato almeno una rete.
Difesa ancora fragile
Sotto la lente d’ingrandimento è finito Fikayo Tomori, reduce dalla sua peggior stagione in rossonero, e autore di due errori di posizionamento sia nel corso della tournée americana che due giorni fa contro il Monza. Il passaggio al 4-3-3 con l’aggiunta di un centrocampista (Krunic) in grado di dare maggiore copertura scalando spesso nel ruolo di centrale aggiunto è la prima mossa, ma i risultati non sembrano essere ancora evidenti.
Ad appena 11 giorni dall’inizio della stagione con la trasferta di Bologna, ci sono meccanismi tattici da memorizzare, una condizione fisica da perfezionare e anche Davide Calabria che solo da oggi dovrebbe tornare ad allenarsi in gruppo.
Incognita Giroud
Leggermente meno urgente il problema relativo alla fase offensiva arricchita sicuramente dagli arrivi di Okafor, Chukuwueze e Pulisic, ma che ha ancora come volto di punto Olivier Giroud che a breve compirà 37 anni.
In questo senso un ruolo fondamentale lo giocherà la duttilità di Okafor, l’unico abituato anche ad essere schierato nella posizione di centravanti, ma con caratteristiche radicalmente diverse rispetto a Giroud.
Il centrocampo funziona già
La nota più lieta per Pioli è però quella legata al centrocampo: Reijnders e Loftus-Cheek appaiono già ben integrati all’interno del progetto tecnico rossonero e con l’aggiunta di Musah offriranno un’importante varietà di scelte a Pioli che potrà, partita dopo partita, adattare la propria linea mediana all’avversario che avrà d’innanzi.