Un Kessie in meno, Origi a zero e gli altri errori di Cardinale per spendere poco

By Marco Rizzo -

Gerry Cardinale nel mercato invernale ha deciso di non investire nel Milan per rafforzare una squadra che aveva già dato segni di debolezza, vedi la goleada subìta in Supercoppa, anticipatrice di quella in Champions

Gerry Cardinale nel mercato invernale ha deciso di non investire nel Milan per rafforzare una squadra che aveva già dato segni di debolezza, vedi la goleada subìta in Supercoppa, sorella e anticipatrice dell’ultima figuraccia in Champions. Pioli ha preso atto della decisione e ha cercato di andare avanti con una rosa non all’altezza, addirittura indebolita dalle ultime due sessioni di mercato. Anche perché il sostituto di Kessie, decisivo per la vittoria del Barcellona nella Liga, a Milanello non è mai arrivato. Proprio gli spagnoli, indebitati più del Milan, sono riusciti a strappare il centrocampista ai rossoneri, che alle volte sembrano usare la questione del bilancio per andare al risparmio (mentre la Roma tesserava tranquillamente Dybala che ha segnato a mezzo servizio quanto tutto l’attacco milanista).

In attacco, invece, è stato tesserato Origi, attaccante con un grave infortunio a carico e un magro bottino di 10 gol in 4 anni di Premier League. A chiunque era chiaro che il Milan non potesse contare più di tanto su Rebic, Origi e Ibrahimovic, che per motivi diversi non sono in grado di giocare con continuità né di poter sostenere il peso dell’attacco. Il croato addirittura veniva da una stagione, quella dello scudetto, in cui aveva segnato solo due reti in Serie A.

I segnali di fragilità negli altri ruoli erano ben noti a mister Cardinale, a partire da Ballo Touré, spesso insufficiente negli ultimi due anni e passando per l’altalenante Messias a cui viene chiesto di passare dal Crotone ad essere decisivo in una semifinale di Champions. Anche la conferma di Tatarusanu non trova molte spiegazioni, soprattutto alla luce delle difficoltà che il portiere aveva avuto già nella scorsa stagione a sostituire Maignan. Per quanto venga enfatizzato il rigore parato a Lautaro, il numero due rossonero aveva già combinato diversi pasticci nella stagione dello scudetto.

E così il Milan si è ritrovato a giocarsi una stagione con Diaz come titolare, quello stesso giocatore che era stato riserva di un non irresistibile Calhanoglu in rossonero. De Ketelaere si è trovato quindi con un macigno addosso da sostenere, senza essere circondato da campioni (Leao a parte) sulla linea dei tre dietro la punta. E proprio quella punta, Giroud, meriterebbe un plauso per aver salvato a quasi 37 anni più volte capre e cavoli.

 

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