Sacchi individua lacune e ‘grave immatirutà’ del Milan in un primo tempo ‘davvero imbarazzante’

By Dario Bombelli -

L’ex storico tecnico rossonero Arrigo Sacchi ha analizzato sulle colonne della Gazzetta dello Sport la sconfitta del Milan nell’euroderby d’andata contro l’Inter

L’ex storico tecnico rossonero Arrigo Sacchi ha analizzato sulle colonne della Gazzetta dello Sport la sconfitta del Milan nell’euroderby d’andata contro l’Inter. Le sue dichiarazioni:

“È difficile spiegare il motivo di un simile approccio a una sfida così attesa: troppa tensione, troppi nervi? Non lo so, bisognerebbe essere dentro l’ambiente rossonero per rispondere”.

“Quello che mi preme sottolineare è che il Milan ha fatto male in difesa e male in attacco: è sembrato confuso e confusionario, non ha mai provato a pressare. Era una squadra sparpagliata, molto sparpagliata: a volte l’inquadratura televisiva non riusciva a mostrare i primi e gli ultimi giocatori…”.

“Come si può pensare di fare una buona prestazione se queste sono le condizioni? Non c’è stato nessun raddoppio di marcatura, l’Inter si è mossa come credeva e come voleva, il secondo gol di Mkhitaryan è lo specchio dell’azione difensiva del Milan: come si fa a lasciare che un avversario entri in area di rigore senza opporre resistenza?

“E sul gol dell’1-0 mi rimane un dubbio: non credo che Calabria, per la sua corporatura, sia l’uomo più adatto a marcare Dzeko. C’è una differenza di statura e di energia atletica tra i due.

“L’Inter, che ha meritato il successo, ha dimostrato di essere in palla sia fisicamente che mentalmente. E questa vittoria aiuterà sicuramente tutto il gruppo a credere ancora di più nelle proprie forze e possibilità”.

“La squadra di Simone Inzaghi, solida e organizzata, ha sfruttato al meglio gli errori degli avversari, ha costruito il movimento spingendo sempre in alto gli attaccanti, che hanno fatto un ottimo lavoro, sia offensivo che difensivo”.

Se proprio un’ombra va trovata nella prestazione dei nerazzurri, è quella di aver scelto di gestire la partita in alcuni momenti, soprattutto nel secondo tempo, quando probabilmente avrebbero potuto spingere ancora di più sull’acceleratore per chiudere definitivamente i conti”.

“Nel primo tempo, e anche nella prima parte del secondo, ho ammirato l’intelligenza di Dzeko. A parte il gol, ho visto un centravanti che con i suoi movimenti, a volte attaccando lo spazio e a volte scendendo in profondità, ha permesso a tutti i suoi compagni di giocare meglio”.

“Ripeto: se i nerazzurri avessero osato di più nel secondo tempo, forse avrebbero potuto mettere fine al discorso qualificazione”.

“Il Milan, dopo essere stato davvero imbarazzante nel primo tempo, ha almeno provato a giocare nella ripresa e ha anche sfiorato il gol con Tonali che ha colpito il palo. Ma in generale non ha mai dimostrato di poter rimontare”.

“Il fatto è che l’Inter è più forte del Milan nell’uno contro uno: dal punto di vista tecnico e dell’esperienza. I rossoneri avevano una sola possibilità: giocare ‘da squadra’, muovere tutti gli undici sia in fase di possesso che di non possesso.

“Questa semplice regola non è stata messa in pratica e così il Milan ha dimostrato una grave immaturità. È vero che mancava Leao, è vero che Bennacer si è infortunato quasi subito, ma non sono scuse sufficienti per giustificare una prestazione del genere”.

“I rossoneri devono necessariamente concentrarsi sulla squadra. Quando non lo fanno, vanno incontro a queste delusioni. C’è il ritorno, d’accordo, c’è ancora una possibilità, ma serve una vera e propria impresa per arrivare in finale”.

“In questo momento, dopo l’andata, l’Inter ha più di un piede in finale. E a Istanbul, con la qualità dei singoli a disposizione di Inzaghi, che si tratti di Real Madrid o Manchester City, i nerazzurri potranno dire la loro. E magari sorprendere tutti”.

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