Pioli ha deciso: si torna al 4-2-3-1. Cosa cambierà rispetto al passato

By Mario Labate -

Stefano Pioli l’aveva annunciato pochi minuti dopo la sconfitta subita in casa dell’Udinese: il suo Milan abbandona forse definitivamente la difesa a tre e torna al 4-2-3-1

Stefano Pioli l’aveva annunciato pochi minuti dopo la sconfitta subita in casa dell’Udinese: il suo Milan abbandona forse definitivamente la difesa a tre e torna al 4-2-3-1, il modulo che ha portato alla straordinaria vittoria dello Scudetto nella passata stagione.

Che si fa con Thiaw?

Una scelta doverosa dopo la brutta prestazione di Udine, ma che dovrà tenere conto anche dei cambi di gerarchie che si sono creati al Milan durante l’utilizzo del 3-5-2. Nel nuovo (vecchio) schema tattico di Pioli i primi dubbi riguarderanno la scelta dei centrali con Thiaw pronto a ritagliarsi un meritato spazio vista l’evidente flessione di rendimento di Kalulu e Tomori.

A centrocampo i due perni restano Bennacer e Tonali, poco considerati i vari ricambi come Pobega, mentre è sulla trequarti che il Milan continuerà a mischiare le carte: Leao tornerà alla sua posizione originaria di esterno sinistro con il compito di tagliare verso il centro per dare anche spazio alle dirompenti sovrapposizioni di Theo Hernandez; mentre a destra Saelemaekers sarà chiamato ad alternarsi con Krunic per sopperire l’assenza dell’infortunato Messias. Al centro resta Brahim Diaz il titolare con De Ketelaere ancora alla ricerca di un equilibrio sia tattico che mentale.

Nessun dubbio in attacco

Nel ruolo di prima punta pochi dubbi: Olivier Giroud è l’eterno intoccabile, la crescita dal punto di vista fisico di Origi potrebbe insidiarne la presenza solo in alcune gare sulla carta più “fattibili” di altre.

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