Gattuso: “Napoli, il Milan ti viene a prendere se sta bene fisicamente”

By Mario Labate -

Intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, Gennaro Gattuso ha così parlato della stagione attuale e della crescita dimostrata dal Napoli stra-primo in classifica

Intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, Gennaro Gattuso ha così parlato della stagione attuale e della crescita dimostrata dal Napoli stra-primo in classifica: “Il Napoli sono due anni che esprime un calcio incredibile ma in Europa le partite sono diverse. Sarà una partita aperta. normale che il Napoli abbia una mentalità vincente adesso, gioca con tranquillità ed esprime un calcio europeo. Ma se la giocheranno entrambe le squadre”.

Doppia faccia Milan

“Il Milan è una squadra che da due anni a questa parte che gioca a campo aperto. Deve stare bene fisicamente, col collettivo che sta bene. E’ una squadra che ti viene a prendere, ti gioca addosso e quando qualcuno non sta bene fisicamente si nota e non riesce ad esprimersi come negli ultimi due anni”.

La convocazione di Retegui con l’Italia

“Io non voglio fare polemica ma ultimamente, io non so allenando, seguo la Youth League e la Primavera, e vedo pochissimi italiani. Diventa tutto difficile così. Bisogna ripartire da queste cose. I giovani di oggi giocano meno perché non si gioca più per strada o in parrocchia. Quando vedo Primavere o Allievi Nazionali con due-tre italiani e tutti stranieri, bisogna fare una riflessione”.

Italia più forte dell’Inghilterra

“L’Inghilterra si deve sempre temere. Ma Mancini ha fatto un grandissimo lavoro. Siamo rimasti fuori dal Mondiale per due rigori sbagliati. Il merito di Mancini è quello di aver dato uno stile alla squadra e una mentalità. Siamo in buone mani”.

Futuro in Italia o all’estero

“Non so. L’esperienza che ho fatto a Valencia sono stati incredibili. Sapevo che avevano dei problemi, con una piazza contro la presidenza. Mi piace vedere tutto il calcio, sono uno che è molto curioso. Mi piace allenare all’estero o in Italia. Devo sentire la fiducia e se si può lavorare nel modo giusto, che non vuol dire in tranquillità. La Serie A negli ultimi due o tre anni è diventato molto competitivo. Non si fa più un calcio che attende, non sono un caso i risultati in Europa. Mi farebbe piacere tornare in Italia, ma vediamo”.

Lotta per i primi quattro posti

“Ci sono dati importanti, il calcio italiano non è più figlio del catenaccio. Coverciano è migliorato tanto in questo. La visione del calcio è aggiornata. E’ difficile affrontare le squadre italiane. Il paragone con le squadre inglesi, è un altro mondo. La Premier è l’NBA. Giocatori forti che non si possono più acquistare come 20 anni fa. Bisogna inventarsi qualcosa con i giovani. L’anno che ho allenato a Napoli ho perso la Champions con 77 punti. Sono diversi anni che bisogna dare il massimo”.

Suo erede in Serie A

“Amrabat. Al Mondiale mi ha emozionato. È riuscito a tirar fuori prestazioni incredibili. Quando sembrava morto tirava fuori altra energia. È un giocatore che mi assomiglia di più. Tonali è un misto tra me e Pirlo. Ha più tecnica di me, è un giocatore più completo”.

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