Pato: “La mia esperienza al Milan rovinata da Milan Lab e Barbara? Vi dico la mia”

By Mario Labate -

Intervistato da Tuttomercatoweb, Alexandre Pato ha parlato del proprio futuro ancora tutto da scrivere visto che è ancora free agent

Intervistato da Tuttomercatoweb, Alexandre Pato ha parlato del proprio futuro ancora tutto da scrivere visto che è ancora free agent: “Sto bene. Purtroppo nel calcio gli infortuni capitano e a me è capitato ultimamente, al ginocchio, dopo uno scontro di gioco. Mi mancano due mesi per tornare in campo ma non ho fretta. Sto bene, sono libero, free agent. Vedremo cosa succederà in questi due mesi. In questo momento voglio solo guarire bene, non ho fretta di tornare. Vediamo che succederà, non chiudo le porte a nessun club. Sono felice che il Sao Paulo mi abbia aperto le porte per fare dei trattamenti qui ma non abbiamo mai parlato su una futura decisione di tornare a giocare con loro. Però vedremo, loro sanno che sono libero”.

Cosa rappresenta il Milan per lui

“Se Ibrahimovic ha passato i 40 anni e sta bene lì c’è un motivo. Amo il Milan che mi ha dato tanto. Mi piace molto la Serie A e l’Italia mi manca. L’ho detto a mia moglie che tornerei e lei è disposta a fare qualsiasi cosa per me. Resto un appassionato del vostro paese che ha persone bellissime e appassionate di calcio. Come detto non so cosa mi riserverà il futuro ma le porte a un mio ritorno sono certamente aperte. In questi tanti anni di calcio ho capito che ci sono alti e bassi per ogni club del mondo. Sono processi, cambiamenti che arrivano. Grazie a Dio mi è capitato di giocare con le leggende, con la storia del calcio ma ho anche preso la nuova era. È vero, il Milan ha avuto momenti bui ma è tornato a vincere lo scudetto e gli obiettivi sono chiari, quello di tornare in Champions e mi auguro che possa proseguire questo cammino”.

L’esperienza in rossonero

“Un consiglio che do a tutti i giocatori: non devi capire solo quel che succede in campo, ma anche intorno a te. Io purtroppo in quel periodo ero un ragazzo concentrato solo sul campo, ignaro di quel che succedeva fuori. L’ho imparato sulla mia pelle. Mi sarebbe piaciuto avere a suo tempo la testa che ho oggi, per capire come funzionava fuori dal campo. Ma non ho rimpianti, perché il calcio mi ha insegnato tanto. Amo il Milan, mi ha dato tanto e sono grato al Milan per ciò che mi ha insegnato e perché mi ha dato una grande esposizione mondiale. Certo, se potessi tornare indietro mi comporterei in modo diverso. Colpa di Milan Lab e della relazione con Barbara Berlusconi? Ma no, niente di tutto ciò. Anzi, al Milan sono stati tutti al mio fianco ma purtroppo le cose sono andate così. Ma in fondo tutto quel che ho passato mi ha portato a crescere ed essere la persona che sono oggi”.

La sfida con il Tottenham

“Certamente e sono molto contento che i rossoneri abbiano vinto la partita d’andata. Penso che giocare contro una squadra inglese sia molto difficile. Nelle gare di Champions contro il Milan mi è capitato di giocarci, uscendo contro di loro e perdendo anche con l’Arsenal. Devono stare attenti perché il Tottenham è fortissimo e avrà dalla sua il fatto di giocare in casa. Ci sarà un’altra atmosfera. Ma credo che il Milan abbia un piede nella prossima fase. Ottimista? Sì, credo che in questo momento il Milan sia favorito, forte della vittoria dell’andata. Ha un piede al turno successivo, non due però. Il Tottenham atteccherà ma se il Milan farà quel che sa fare passerà il turno. Il protagonista del match? Io da quando guardo il Milan vedo che Leao è un grande giocatore. All’andata ha fatto benissimo, è stato eletto giocatore della partita. Con la sua velocità e qualità sono sicuro che può fare la differenza”.

La sfida con la Fiorentina

“Tutte le partite che giocavo a Firenze facevo gol. Io amavo giocare al Franchi, campo bellissimo e anche la città è molto bella. Mi trovavo bene, affrontavo sempre belle squadre ma purtroppo per loro segnavo sempre (ride, ndr)”.

Su Ancelotti

“Mi piace molto Ancelotti, vorrei incontrarlo dato che è tanto tempo che non lo vedo. Lo amo, mi ha trattato come un figlio. E credo che possa dare tanto alla Seleçao, può farla crescere ma vedo che anche in Brasile ci sono grandi allenatori candidati”.

Su Ibra

“Purtroppo quando i giocatori soffrono una lesione diventa dura. Nessuno vuole stare lontano dal campo e quando torni la vivi come una rivincita. Lui ne ha passate tante ultimamente ma ha sempre reagito. È il bello del calcio. Ibrahimovic non mi sorprende, è sempre stato così. E penso se mi chiedi se smetterà ti dico che sarà molto difficile, perché lui ha tanta voglia. Mi piacciono le persone così, che hanno la forza di superare momenti difficili”.

Seguici