Prima partita da capitano nel 2023 a San Siro. A Davide Calabria, in tanti mesi, è mancato tutto: il campo, le vigilie, le partite, i compagni. Ma anche la fascia…
Prima partita da capitano nel 2023 a San Siro. A Davide Calabria, in tanti mesi, è mancato tutto: il campo, le vigilie, le partite, i compagni. Ma anche la fascia. L’aveva lasciata al termine del primo tempo di Milan-Napoli, poco più di metà settembre dello scorso anno, e l’ha ritrovata tre giorni dopo l’Epifania. All’ingresso, sbucando dal tunnel degli spogliatoi, ha guardato, fiducioso e orgoglioso, la sua curva, i suoi tifosi, i suoi ragazzi.
Dopo i 72 minuti di Salerno, tutta la gara per intero contro la Roma. Disputata incitando i compagni e facendo gioco e chiusure. Il ragazzo, l’avversario, Zalewski, è bravo e ha talento, ma Davide ha tenuto botta e lavorato con la squadra e per la squadra. Alla fine non era contento, ma non poteva essere che così.
Da buon libro aperto, da innamorato dello sport e del Milan in maniera trasparente, Calabria non poteva far altro che interpretare la stizza, l’arrabbiatura di tutti i milanisti. Ma Davide sa bene come si reagisce. Lui viene da lontano. Lui era in trincea nella doppia sconfitta dell’aprile 2021 contro Sassuolo e Lazio che aveva messo a rischio la qualificazione in Champions League, poi arrivata lottando e soffrendo all’ultima giornata.
Ecco, lottando e soffrendo, Davide sa come si fa e come trasmetterlo. Non mancherà occasione. Le insidie, i piccoli agguati degli episodi, sono da mettere in preventivo in ogni stagione. Sono da programma, da scaletta. Quello che resta da stabilire, quello che fa la differenza, è come si reagisce. E Davide sa come si fa.