Il calcio molto spesso vive in un mondo a parte, quasi con leggi economiche estranee ai comuni mortali. Le parole del Ministro Abodi sui pagamenti all’erario
Il calcio molto spesso vive in un mondo a parte, quasi con leggi economiche estranee ai comuni mortali. A tal punto che negli ultimi giorni si vociferava di una possibile proroga ai pagamenti che hanno come termine il 22 dicembre, con specifico riferimento all’erario.
Andrea Abodi, ministro per lo sport e per i giovani, su La Repubblica ha chiarito la posizione del Governo:
“Il calcio non è un mondo a parte, la posizione che abbiamo assunto è nota: non c’è alcuna rateizzazione, ma solo un differimento tecnico dei termini dal 16 al 22 dicembre. Il calcio è un pezzo del sistema industriale, ma non di un mondo a parte. Rispettiamo le richieste di alcune società che ne avevano bisogno, ma quelle stesse società hanno avuto il tempo di potersi attrezzare creando le necessarie riserve per adempiere nei confronti dell’erario.
Adesso si assumono le stesse medesime responsabilità che si assume il sistema delle imprese. Possiamo dire che è la prima volta in cui, al di là delle emergenze, cercheremo di tenere il punto che consentirà al calcio italiano di evolversi, entrando in una logica di normalità”.