Antonio Leao, padre e curatore di Rafael Leao, ha parlato per la prima volta del futuro dell’attaccante rossonero che andrà in scadenza di contratto con il Milan nel 2024
Antonio Leao, padre e curatore di Rafael Leao, ha parlato per la prima volta del futuro dell’attaccante rossonero che andrà in scadenza di contratto con il Milan nel 2024: “Ci stiamo lavorando. L’interesse del Chelsea? Fino alla scadenza del 2024 ci occupiamo di tutto , senza che si tratti per forza di Chelsea, Barcellona o Real Madrid”.
Convocazione al Mondiale
“Sì, in un modo o nell’altro – non sono qui per parlare del passato turbolento che abbiamo avuto – ma sì. In un certo senso ne è valsa la pena! È cresciuto, ha imparato, ha sofferto e oggi è lì!”.
La crescita
“È cresciuto difendendo il talento che hai sempre avuto. Ha lottato per realizzare il suo sogno. Ha lavorato fino ad oggi ed è riuscito a realizzare il suo sogno. Semplice”.
Se fosse rimasto in Portogallo
“Le cose accadono e basta. E nella sua vita sono accadute. Non era una preferenza andar via. È stato un periodo turbolento, ma sono successe delle cose. Dio mi ha guidato, era con me. Ho fatto male? Ho fatto quello che ho fatto. ‘Che padre ha? Povero ragazzo, si perderà!!!’ Ma oggi Rafael è dov’è e un giornalista non si è mai presentato dicendo ‘Che padre fantastico che ha! Stava per perdersi, ha accanto un grande uomo!” Perché ero sempre con mio figlio. Avevamo il problema che avevamo (che non voglio menzionare), ma io ero sempre al fianco di mio figlio”.
La causa con lo Sporting
“Molto rapidamente, i problemi dei tribunali sono degli avvocati e dei giudici che li risolvono. Rafael non è un bambino abbandonato. Rafael Leão ha una famiglia. Vive su consiglio di suo padre, madre, zio, famiglia. Facciamo “dividere le maree attraverso i villaggi” di Rafael. Questo problema dei tribunali è dei genitori. Il problema con il calcio è suo. E Rafael risponde sui campi di calcio. I tribunali decidono”.
La penale da versare allo Sporting l’ha condizionato?
“No, perché abbiamo ragione e lo stesso Rafael sa che abbiamo ragione. Quello che sta accadendo nei tribunali sono le persone che lo stanno inventando. Abbiamo ragione. Ecco perché Rafael sta lavorando normalmente, senza problemi. Lo psicologo di Rafael si chiama António Leão. Lo consiglio, gli parlo, lo aiuto a stare dov’è. E starà ancora meglio. Il problema dello Sporting non è Rafael che lo risolve. Chi risolverà il problema dello Sporting sono i tribunali, i giudici, ma questa è una questione su cui non voglio soffermarmi”.
Adora l’Italia
“Lui adora stare in Italia. Ha una predilezione per gli italiani, quella che i portoghesi non hanno per lui. Ha vinto il premio di miglior giocatore della scorsa Serie A non perché fosse bello, ma semplicemente… perché è il migliore”.