Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Ricardo Kakà, ex leggenda brasiliana del Milan, ha parlato del ritorno agli ottavi di Champions League dei suoi amati colori rossoneri
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Ricardo Kakà, ex leggenda brasiliana del Milan, ha parlato del ritorno agli ottavi di Champions League dei suoi amati colori rossoneri: “È bellissimo. Vorrei venire in Italia per la sfida con il Tottenham. Il Milan ha preso la direzione giusta, mi piace il lavoro a lungo termine impostato dalla società”.
Il Mondiale in inverno
“Inciderà un po’ tutto: il momento della stagione, la temperatura calda ma non troppo, la mancanza di viaggi e quindi la possibilità di far iniziare subito il processo di recupero dopo la partita. I grandi campioni saranno al top. Mi aspetto un calcio verticale e tanti gol, come accade in Champions. Il Mondiale, di solito, segue la tendenza e indica in quale direzione si sta andando”.
Su Kvaratskhelia
“È molto bravo questo ragazzo, una bella sorpresa. Peccato che lui e Haaland non possano fare il Mondiale. La fantasia sorprende sempre, fa la differenza il giocatore che trova soluzioni che gli altri non vedono”.
Su Neymar
“Erede di Messi e Ronaldo? Mi piacerebbe moltissimo che fosse Neymar per il talento, la persona, il campione che è diventato. In certi momenti del passato per me è già stato il migliore. E anche Mbappe è eccezionale”.
Sul Brasile
“Lo dice la storia, ma il Brasile è favorito perché da tempo lavora a questo progetto. La conferma di Tite è stata positiva perché adesso il gruppo ha l’esperienza giusta e può gestire i momenti negativi. Negli ultimi due anni sono cresciuti Vinicius, Rodrigo, Antony. E altri ancora. Bremer non lo conoscevo fino a qualche mese fa, ma è fortissimo. Dietro al Brasile metto Argentina e Francia. E come sorpresa indico la Serbia, molto pericolosa”.
Sull’Italia
“La vostra esclusione dal Mondiale fa male anche a me. Però bisogna essere ottimisti, anche perché l’Italia ha vinto l’Europeo: se ci aggiungi Brasile e Argentina è un piccolo Mondiale. Forse l’eliminazione del 2018 è stata un po’ sottovalutata, ma vedo che adesso ci sono tanti giovani interessanti”
Su Maldini dirigente
“Conoscendo Paolo, sapevo che avrebbe fatto bene qualunque cosa. È un uomo molto intelligente, competente e corretto. Meno male che ha deciso di fare il dirigente del Milan… Ci sentiamo ogni tanto. Io ho studiato, ho fatto tre corsi di gestione sportiva, una di business dello sport e uno da allenatore. E magari farò il direttore sportivo”.