Il Milan sfida il Torino nel match valido per la dodicesima giornata di Serie A, ecco quattro punti cardinali per l’inseguimento al Napoli
Il Milan sfida il Torino nel match valido per la dodicesima giornata di Serie A, ecco quattro punti cardinali per l’inseguimento al Napoli, riportati dalla Gazzetta dello Sport:
Principi chiari
Il Milan di Stefano Pioli piacerebbe a Socrate: conoscere se stesso come nessuno. Tecnico e giocatori sono insieme da anni. Il 4-2-3-1 è il loro ambito perfetto. Alcuni principi non si discutono: l’ampiezza da garantire, la trequarti da occupare, la necessità di difendere uomo contro uomo in molte posizioni del campo, la volontà di aggredire e mantenere i ritmi alti.
Difesa solida e affidabile
Il Diavolo non ha iniziato particolarmente bene, solo quattro clean sheet stagionale in dodici sfide di campionato e cinque di Champions League: Bologna, Sassuolo, Juventus e Dinamo Zagabria ma ha sempre retto in ogni situazione (Chelsea escluso). Senza Maignan, Tatarusanu sta facendo un buon lavoro, ma non è stato particolarmente impegnato, merito di una difesa attenta nei momenti chiave del match, da Tomori a Kjaer (appena rientrato) ma anche Kalulu tornato a fare il terzino nel momento del bisogno e un Theo Hernandez sempre più decisivo, senza dimenticare Gabbia (al primo gol con la maglia rossonera in prima squadra). Insomma il team di Pioli regge, pur subendo qualche gol in più rispetto alla passata stagione.
Qualità in ogni ruolo del campo
Il Milan ha due giocatori che possono fare la differenza ogni volta che hanno la palla tra i piedi: Theo Hernandez e Rafa Leao. Oltre a loro due anche Ismael Bennacer sta cercando di inserirsi nella categoria. Il 4 rossonero dovrebbe riposare stasera per essere al 100% contro il Salisburgo in Champions League, ma occhio alle variabili perché l’algerino era partito allo stesso modo anche a Verona per poi entrare in campo nel secondo tempo.
L’imprevedibilità della trequarti
La trequarti del Diavolo è particolarmente “strana”… usando il termine di Joker nel film “il Cavaliere Oscuro”. Già perché non sai mai cosa ti aspetti di vedere, a volte rischi di trovarti dai 3 ai 6 giocatori in fase offensiva e non sai mai come preparare la fase difensiva alla perfezione. La scelta di De Ketelaere nasceva con l’idea di dare pericolosità a quella zona di campo, in cui un giocatore offensivo, capace di occupare l’area e vedere la porta, avrebbe fatto comodo. Non sta funzionando, CDK è in fase di rodaggio e stasera tornerà titolare Brahim Diaz. Il team di Pioli, però, colpisce con Leao, Rebic e lo stesso ex Real Madrid. La squadra di Pioli è terza per dribbling in Serie A, quarta per giocate nell’ultimo terzo di tempo, secondo dopo il Napoli per tiri a partita. Funziona!