Brahim Diaz: “Lo Scudetto ci ha reso più consapevoli. Ancelotti mi ha chiamato”

Intervistato da AS, Brahim Diaz ha parlato della passata stagione conclusasi con la vittoria dello Scudetto e delle motivazioni che accompagnano questa nuova annata

Intervistato da AS, Brahim Diaz ha parlato della passata stagione conclusasi con la vittoria dello Scudetto e delle motivazioni che accompagnano questa nuova annata: “L’anno scorso è stato fantastico, vincere il tricolore è stato molto bello. Sapevamo di avere una squadra di grande talento e che fare la storia era possibile. E alla fine ce l’abbiamo fatta. Il ritorno in autobus è stata un’esperienza straordinaria. In quel momento mi sono reso conto di cosa rappresenti il Milan per la sua gente. I tifosi, appesi ai lampioni e agli autobus solo per salutarci.. Me lo ricorderò per sempre. Abbiamo riportato Milano al suo posto”.

Tanti giovani

“Siamo un gruppo giovane ed era normale per molti pensare che non fossimo in grado di vincere. Tra noi però si è creata un’intesa unica tra giocatori, società e tifosi: tutti abbiamo iniziato a crederci e il risultato, alla fine, non ci ha sorpreso. Ma non è finita, possiamo fare di più. Abbiamo una rosa che è un mix di gioventù ed esperienza. E poi la Champions è la casa del Milan, dobbiamo fare bene anche in Europa, visto che siamo anche in prima fascia. Dobbiamo crederci”.

Il momento che ha permesso alla squadra di svoltare

“La differenza l’ha fatta la rimonta nel derby di ritorno con l’Inter. Perdevamo ma abbiamo rimontato e sono stato in grado di aiutare la squadra a ribaltarla. Il Real? Ancelotti mi ha fatto i complimenti, d’altronde è anche lui rossonero dentro”.

Il rapporto con Pioli

“Mi ha sempre trasmesso molto. Sa cosa posso dargli e mi ha aiutato a crescere come calciatore. Per me è un bravissimo allenatore e una bravissima persona: devo dirgli grazie. Il covid? ì all’inizio mi sentivo benissimo, mentalmente e fisicamente, e ho dimostrato sul campo il calciatore che voglio essere. Poi il Covid mi ha lasciato fuori dai giochi per più di un mese. Mi ha creato qualche problema fisico, poi quando stai bene e ti fermi, recuperare il livello di prima non è facile. Col passare del tempo però mi sono sentito di nuovo bene e sono contento alla fine del ruolo che ho avuto”.

Applausi per Ibra

“Per noi, è fondamentale dentro e fuori dal campo. Non smette mai di darci consigli ed è impossibile non migliorare guardando quello che fa quotidianamente. Sappiamo bene i sacrifici che ha fatto con il ginocchio. Ci sono cose che solo chi le vive capisce”.

Prossima stagione

“Saremo una squadra più consapevole della propria forza, che sogna il 20° scudetto e che lotterà partita dopo partita per raggiungerlo”.

Seguici