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L’ex portiere parla di Origi: “Calciava forte e all’angolino”

L’ex portiere del Torino e della Nazionale belga Jean Francois Gillet ha parlato di Divock Origi in un’intervista rilasciata ai microfoni di Gazzetta.it

L’ex portiere del Torino e della Nazionale belga Jean Francois Gillet ha parlato di Divock Origi in un’intervista rilasciata ai microfoni di Gazzetta.it:

“A Euro 2016 Wilmots dedicava molto tempo ai tiri in porta. A fine allenamento io, Courtois e Mignolet dovevamo solo parare. Origi calciava forte e preciso all’angolino. Mi avrà segnato decine di gol. Quando l’ho conosciuto aveva 17 anni e se ne stava sempre sulle sue, ma siamo andati subito d’accordo. Un ragazzo serio, intelligente, lavoratore nato, e in campo è come un falco. È capace di non toccare palla per ottanta minuti, salvo poi farti male negli ultimi cinque. Nei momenti che contano fa la differenza. Nel 2019 ha segnato due gol al Barcellona e un altro in finale al Tottenham. Fa della velocità e dell’istinto le sue armi migliori. Sarà un grande acquisto per il Milan”

Sul ruolo – “Lì davanti è un jolly. Può giocare ovunque, anche con due attaccanti. Ecco, forse dietro un centravanti alla Lukaku può fare meglio. Ibra e Giroud? Può giocare insieme a uno di loro. Origi dà il meglio di sé quando si liberano gli spazi, senza riferimenti. In questo somiglia un po’ a Leao. Non ha il dribbling del portoghese, ma la falcata sì. Un giocatore così, che quando entra dalla panchina fa spesso la differenza, è sempre meglio averlo in squadra. In più il Milan giocherà anche in Champions. Origi è un bel jolly da giocare”

Su Pioli – “È l’allenatore ideale per lui. L’ho avuto a Bologna dieci anni fa, stagione 2011-12. Quando si parla di giovani Stefano è un maestro, Origi ne farà tesoro. Inoltre ero sicuro che avrebbe fatto grandi cose. Non sbagliava un discorso, era sempre schietto, diretto, amichevole. Un signore. Mi colpì la sua sincerità. Una volta, a fine allenamento, mi guarda e fa: ‘Oggi il tuo sguardo non mi è piaciuto. Ti ho visto distratto’. Non me n’ero accorto neanche io. Pioli è fatto così: attento ai dettagli, meticoloso, non gli sfugge niente. Ti fa sentire speciale anche se non giochi”.

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