Scaroni, Cardinale, il sindaco di Sesto San Giovanni: tutti gli intrecci per la costruzione del nuovo stadio del Milan
Scaroni conferma l’idea del Milan di costruire il nuovo stadio il prima possibile, senza escludere nessuna ipotesi. Il presidente rossonero, che potrebbe essere confermato anche con la nuova proprietà di RedBird (con le quote di minoranza di Elliott), è stato intervistato sul tema ai microfoni di Sky Sport:
“Sposeremo il progetto stadio quello che arriva prima, è il programma che ci siamo dati. Perché abbiamo assoluto bisogno di uno stadio moderno, come hanno tutte le grandi squadre europee”.
Roberto Di Stefano, Sindaco di Sesto San Giovanni, alla Gazzetta dello Sport ha parlato della possibilità del nuovo stadio nel territorio comunale: “Qui, nel caso, saremmo pronti fin da subito. L’area è privata e il suo proprietario è d’accordo sulla cessione, l’amministrazione comunale è concorde. In altre parole: mancherebbero solo il via libera dei club. Perché non ci sono criticità. Perché i costi sarebbero più contenuti. Perché nell’arco di 18 mesi potrebbe essere posata la prima pietra, mentre a San Siro non saprei. Sono aree già demolite e quasi del tutto bonificate. In altre parole, non c’è nulla da tirare giù, la superficie è già disponibile. Inoltre, trattandosi di un’area privata, non ci sarebbe bisogno di dibattito pubblico.
Io ho fatto comprendere come Sesto sia da considerarsi area metropolitana milanese, sulla quale si stanno rigenerando le aree dismesse più grandi d’Europa. Da qui con un quarto d’ora di metropolitana sei in Duomo o a Linate. Visita di Cardinale? È stata positiva e ci riaggiorneremo. Ha visionato l’area, assieme ai tecnici di MilanoSesto e del Milan. Ha voluto capire il potenziale dell’area, i servizi, che adesso stanno analizzando. Mi rendo conto che le variabili sono tante: noi siamo disponibili, ora la palla passi ai club che dovranno valutare tempi, costi e certezza degli investimenti. Io al posto loro avrei già deciso”.