Maldini rivela: “Ecco a chi mi sono affidato quando abbiamo preso Maignan”

By Dario Bombelli -

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Paolo Maldini ha parlato della gioia provata per la vittoria dello Scudetto, del futuro progetto tecnico ma non ha mancato anche di mandare una frecciata forte e chiara ad Elliott

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Paolo Maldini ha parlato della gioia provata per la vittoria dello Scudetto, del futuro progetto tecnico ma non ha mancato anche di mandare una frecciata forte e chiara ad Elliott: “Siamo in scadenza e non abbiamo rinnovato. Devo dire che per il nostro percorso e per ciò che è successo in passato anche durante il periodo di crisi con Rangnick, trovo poco rispettoso il fatto che a oggi l’amministratore delegato ed Elliott non si siano neanche seduti a parlare con noi. Dico solo a parlare. Perché loro potrebbero anche dirci ‘il vostro lavoro non è stato abbastanza buono per continuare’. O può essere che io dica ‘la vostra strategia non mi piace’. Come ho detto a suo tempo a me piace essere una sorta di garanzia per il milanista. Io non sono la persona giusta per fare un progetto che non ha un’idea vincente. Non potrei mai farlo. La realtà è che la proprietà non si è mai seduta al tavolo e questa cosa non va bene”.

Sul cambio di portiere

“Su Maignan ci siamo affidati al parere di Dida, Ragno e Betti, i nostri preparatori dei portieri. Quindi parlando con lui abbiamo capito cosa aveva in testa, la sua personalità, la voglia di vincere come nessun altro. Se ho sentito Donnarumma? No, ma durante l’anno ci siamo sentiti e poi visti alla festa dei 40 anni di Ibra. Se si è pentito? Non lo so, spero comunque sia felice. Ha dato tanto al Milan“.

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