Tonali: “Vincere cambia tutto. Mi sono abbassato lo stipendio per diventare una bandiera”

By Mario Labate -

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Sandro Tonali ha parlato della stagione appena conclusa e dello Scudetto conquistato dal Milan

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Sandro Tonali ha parlato della stagione appena conclusa e dello Scudetto conquistato dal Milan: “Quando vinci cambia tutto, se possibile l’attaccamento alla maglia aumenta. Ero bambino in strada a Sant’Angelo Lodigiano, paese milanista, per la festa da tifoso. A Reggio Emilia è stato pazzesco, ma ho realizzato quanto abbiamo fatto solo una volta tornati a Casa Milan: ho letto l’emozione negli occhi della gente intorno a noi, allucinante. Mi sono detto: non prenderò il telefono in mano per video o foto, questi momenti devo viverli e tenerli sempre con me”.

Crescere in provincia

Continua Tonali: “La Serie B mi ha fatto bene, prendi calci e pugni a palla lontana. Gli avversari sono martelli, hai due strade: o essere mangiato o essere più forte degli altri per emergere. Sogno? A Santa Lucia ho già chiesto troppo, ma sognare non costa nulla e allora in futuro vorrei provare a vincere la Champions League con questa maglia. Sarebbe indescrivibile”.

Contro i pronostici

Tonali parla anche delle rivali: “A fare la differenza è stata la fame. C’erano avversarie più forti sulla carta, come l’Inter, ma nessuno aveva più voglia di noi. Ci abbiamo messo passione, cuore, emozione, valori. Così puoi arrivare ovunque: noi lo abbiamo dimostrato.

Ibra leader

Su Ibra, Tonali: “Zlatan dà sicurezza, basta che ci sia. Vederlo seguire la partita in piedi in panchina vale più di mille gesti. Lui decide per sé e per noi, potrebbe starsene nel suo e invece è un campione che pensa prima agli altri: ci ha preso per mano come figli. Spero continui: alza il livello, è determinante in campo e fuori”.

L’anno di adattamento

Sulla sua crescita rispetto alla stagione precedente: “L’anno scorso ci è servito per studiarci, conoscerci meglio, diventare quelli di oggi. Kalulu è stata la rivelazione ma poi penso a Tomori e Maignan, venivano da altri campionati e sono stati subito decisivi. Se cercate Mike possibile che lo troviate a Milanello anche ora: ha una voglia matta di migliorarsi. Se io arrivavo un’ora e mezzo prima per fare terapie, lui era già lì. La prima volta che l’ho visto ho pensato: “Questo è enorme” “.

Il messaggio di Donnarumma: “Mi ha scritto lui. Spero sia felice del nostro successo come io lo sono del suo. È andato a Parigi e ha vinto subito, sapeva che qui c’era un percorso da fare. Mattoncino dopo mattoncino abbiamo costruito la nostra vittoria”.

Il suo MVP della stagione: “Leao, per le partite che ci ha fatto vincere quando eravamo in difficoltà”.

Il suo momento più bello

Su quale sia stato il gol più pesante della sua annata: “Il gol alla Lazio, per il momento in cui è arrivato è stato il più pesante della stagione. Un altro gol arrivato da dentro l’area piccola, devo aggiungerne altri da fuori. E migliorare nella scelta dei tempi sui contrasti, troppe volte mi espongo al rischio ammonizione”.

Il suo mentore: “Mi ispiro a Thiago Alcantara. Rivedo ogni mia partita, tranne l’ultima: avrò tempo per farlo”.

L’arrivo al Milan

“Ricordo la telefonata di Maldini che mi dice: “Tranquillo, sei per la seconda volta un nuovo giocatore del Milan”. Lì ho messo il punto e sono ripartito. Arrivava dopo settimane di trattative, non un giorno o due: ringrazio i miei agenti (Giuseppe Riso e Marianna Mecacci, ndr) per aver fatto tutto il possibile per realizzare il mio desiderio, per me hanno fatto davvero tantissimo. E grazie anche a Cellino per essere stato di parola: ha detto che voleva solo la mia felicità, e la mia felicità era qui”.

Diventare una bandiera

Tonali conclude con una battuta sul futuro: “Ridurmi lo stipendio per il Milan era stato il mio ultimo pensiero, come lo sarà il rinnovo. Perché è certo che io voglio stare qui, contratto dopo contratto. Sarebbe bello diventare una bandiera, ma non guardo così tanto oltre per scaramanzia”.

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