Maldini: “Il DNA del Milan è diverso. Ci mettiamo meno a tornare grandi”

Intervistato da DAZN, Paolo Maldini ha parlato dello Scudetto vinto con la squadra che ha rappresentato sin da giovane età, responsabilità che ha ereditato dal padre Cesare

Intervistato da DAZN, Paolo Maldini ha parlato dello Scudetto vinto con la squadra che ha rappresentato sin da giovane età, responsabilità che ha ereditato dal padre Cesare: “Non ripeterei alcune cose che ho detto in passato, quando diventi dirigenti capisci tante cose. Sarei dovuto essere più rispettoso verso le persone che hanno fatto tanto per il Milan. Nella vita si sbaglia, l’importante è imparare. Il Milan è un club particolare, ci mettiamo meno a fare certe cose. Abbiamo un dna e dei tifosi speciali, non ci abbattiamo mai. L’equilibrio è fondamentale per tornare in alto”.

Vittoria da dirigente

“Da calciatore è diverso perchè sfoghi buona parte della tua energia in campo. Da dirigente non puoi farlo, la famiglia ti deve sopportare a casa. La mia carriera da dirigente c’è solamente perchè c’è il Milan. Quando ho smesso di giocare mi sono preso il mio tempo per entrare in questo ruolo nel momento giusto. E’ una responsabilità diversa da quando ero giocatore. Da dirigente devi sempre calcolare di avere una squadr giovane a cui dare tanta fiducia. In questi tre anni abbiamo detto tante cose ai giocatori che si sono verificate. Abbiamo avuto idee credibili”.

Tonali nuovo leader

“Non ha ancora fatto vedere tutto quello che può fare. Ha fatto una stagione incredibile, ma a volte dimentichiamo che è un 2000. Quando arrivi in un grande club è diverso”.

Lo Scudetto voluto

“Oggi è la festa dei ragazzi e del mister. Anche noi siamo contenti. Io faccio da poco il dirigente, c’è ancora tanto da imparare. Abbiamo spinto i ragazzi a dare di più, a volte hanno solo bisogno di fiducia. E questo è quello che cerchiamo di fare io e Massara”.