Venuti è stato vittima insieme alla fidanzata di insulti e offese sui social. I due sono stati bersagliati da un profilo con frasi vergognose
Venuti è stato vittima insieme alla fidanzata di insulti e offese sui social. I due sono stati bersagliati da un profilo con frasi vergognose. L’utente poi si è giustificato dicendo: “Ti avviso ufficialmente che mi hanno preso l’account e che ho cambiato password. Ho già fatto denuncia ovviamente”.
La prima a parlare è stata Augusta, la fidanzata di Venuti. Ecco le parole della ragazza: “Questo è il brutto del calcio, persone piene di odio. Io spero che tu non conosca mai cosa voglia dire avere un cancro. In pochi secondi hai vomitato odio su di me, su di noi, sui napoletani, sulle persone di colore e sulla tua stessa vita.
Frasi come quelle che avete letto e ascoltato non possono essere messi a tacere ignorando. Frasi su malattie oncologiche, body shaming e insulti di matrice territoriale creano un mix aberrante”
La Fiorentina ha preso posizione nella vicenda con un comunicato ufficiale a sostegno di Venuti: “La Presidenza, tutta la Dirigenza, lo Staff Tecnico e tutti i compagni di Squadra della Fiorentina, esprimono la propria vicinanza ed il proprio sostegno a Lorenzo Venuti e alla sua fidanzata per gli inqualificabili insulti ricevuti attraverso i social. La Società ribadisce che la correttezza e il rispetto devono essere alla base di tutto, non ritiene tollerabili questo tipo di messaggi e sarà accanto al calciatore e alla sua compagna perseguendo ogni iniziativa possibile affinché gli autori di gesti così ignobili possano essere prontamente individuati e puniti”.
Poco dopo è arrivata la risposta anche del calciatore della Fiorentina: “Non me ne frega niente delle critiche mosse verso il calciatore, anzi sono aperto a farne tesoro per migliorare, ma quando si muovono insulti inerenti alla morte, a tumori e cancri non ci sto. Perché forse non sapete (tu e i tuoi amici che ridevano e sghignazzavano) cosa significa combattere contro un cancro, perché forse non sapete ciò che si vede dentro i reparti di oncologia, anzi ne sono certo, non lo sapete. Insulti razzisti e territoriali sono la ciliegina sulla torta che qualificano la persona che siete. Non voglio fare vittimismo di tutta questa storia, vorrei solo che prima di cominciare a scrivere da dietro una tastiera vi fermaste un momento a pensare e valutare se ne vale davvero la pena”.