Ancelotti vince e fa record. Ma tutto nacque con quell’intoccabile al Milan

By Marco Rizzo -

Carlo Ancelotti vince la Liga con il Real Madrid e stabilisce un incredibile record: è il primo tecnico della storia a vincere i cinque maggiori campionati europei. Ma il suo metodo nel gestire lo spogliatoio nasce al Milan con un giocatore

Carlo Ancelotti vince la Liga con il Real Madrid e stabilisce un incredibile record: è il primo tecnico della storia a vincere i cinque maggiori campionati europei. In ordine cronologico il mister ha vinto prima lo scudetto con il Milan, poi la Premier League alla guida del Chelsea, successivamente Bundesliga con il Bayern Monaco, Ligue 1 con il PSG e infine il trionfo in Spagna.

Nella sua lunga carriera Carletto annovera anche due Champions League con il Milan (2003 e 2007), una con le Merenguez (la Decima) e numerosi trofei personali, come quello di migliore allenatore della storia del PSG. Ma le origini del suo modo di allenare vanno ricercate nell’esperienza al Milan, quando mise in pratica i primi segreti del successo.

Dopo l’esperienza più che positiva alla guida di Reggiana e Parma, arrivò la Juventus che segnò un duro colpo alla scalata dell’allenatore. La chiamata del Milan giunse a pennello e rilanciò le ambizioni di Ancelotti, che si ritrovò però a dover gestire una squadra piena di stelle.

Nell’estate del 2002 furono acquistati numerosi campioni (ad esempio il grande colpo Nesta dalla Lazio per 30 milioni di euro), tra cui il Pallone d’Oro Rivaldo, in uscita dal Barcellona. Per la prima volta la gestione dello spogliatoio non fu facile, con Rui Costa, Shevchenko, Tomasson, Inzaghi, Seedorf, Pirlo e lo stesso brasiliano per pochi posti in attacco. Ancelotti spostò definitivamente Pirlo e Seedorf a centrocampo e relegò l’ex Barcellona in panchina. Decisione che non fu presa bene da Rivaldo, come testimoniato dallo stesso calciatore: “Ancelotti mi umilia. L’ho capito ad Ancona, dove sono rimasto in panchina per tutta la partita. Se non gioco in queste occasioni, ho pensato, non giocherò mai le grandi sfide”.

Ancelotti fa subito capire che non basta la fama e la carriera per avere il posto da titolare, neanche se ti chiami Rivaldo e hai vinto tutto. Un metodo che viene applicato per la prima volta proprio nei confronti di Rivaldo, ma che con il passare degli anni diventa un marchio di fabbrica di Carletto. Se analizziamo i dati del Real Madrid di questa stagione salta subito all’occhio: Bale, Isco, Marcelo, Asensio e altri senatori hanno giocato una decina di partite ciascuno. Scelte coraggiose da parte di Ancelotti, scelte che lo hanno portato ancora una volta in trionfo.

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