Sacchi: “Ho fatto i complimenti a Maldini. Ecco cosa ci siamo detti”

By Dario Bombelli -

L’ex storico allenatore rossonero Arrigo Sacchi ha parlato della situazione Milan e delle speranze rossonere rinnovate di vincere lo Scudetto

L’ex storico allenatore rossonero Arrigo Sacchi ha parlato della situazione Milan e delle speranze rossonere rinnovate di vincere lo Scudetto. Le sue parole alla Gazzetta dello Sport:

“L’Inter ha una qualità tecnica superiore rispetto al Milan, e ha anche una maggiore esperienza, ma le manca l’interiorizzazione del gioco. Il mio Milan faceva anche il fuorigioco, ci prendevamo dei rischi per arrivare alla vittoria. Avere successo significa non doversi rimproverare nulla. Ecco, finora il Milan deve rimproverare poco a se stesso”

Sull’occasione per il Milan – “È così, ma a una condizione: che siano un gruppo, una squadra, undici uomini che attaccano e difendono, compatti, sinergici. Pioli, negli ultimi anni, ha aggiunto idee che vanno oltre il classico tatticismo italiano. In Europa e nel mondo si vince con la strategia, non con la tattica. E non soltanto nel calcio, ma nella vita. Il Milan ci sta provando, anche se non sempre mantiene le giuste distanze. Non è la squadra più forte, ma quella che più s’avvicina a un calcio di strategia“.

Sul finale di campionato – “Direi di sì, le sorprese nel calcio sono all’ordine del giorno. Ho parlato recentemente con Paolo Maldini e gli ho fatto i complimenti. Gli ho detto: ‘Sei stato un fuoriclasse da giocatore, stai dimostrando di esserlo anche da dirigente. ma li hai tirati fuori tutti quei giocatori che nessuno conosceva?”

Sulla risposta di Maldini – “Che quando ci sono meno soldi bisogna fare andare il cervello e farsi venire delle idee. Be’, devo dire che al Milan sono stati bravi: hanno tenuto a bada il bilancio e hanno costruito una squadra competitiva. Pioli sta compiendo un autentico capolavoro. In Italia è sufficiente fare le cose semplici per essere considerati dei rivoluzionari, perché il nostro è un Paese vecchio. Per fortuna ci sono delle eccezioni, e il Milan è una di queste. Io sono per un football offensivo, coraggioso, creativo, bello. E per fare questo è necessario prendersi dei rischi. Il Milan lo fa”.

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