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Strakosha

Strakosha e la presa volontaria fuori area: il regolamento andrebbe rivisto

Strakosha blocca il pallone fuori dall’area di rigore. Il giallo è corretto, ecco cosa dice il regolamento

Il Milan si gode la sua meritata vittoria, arrivata al 92′, contro la Lazio. In tutto questo, ci sono stati degli episodi che anche ieri hanno infastidito il popolo milanista. Il rigore per il tocco col braccio di Luis Alberto lascia molti dubbi; mentre la presa di Strakosha fuori area è sanzionata correttamente con l’ammonizione, ma spieghiamo meglio la situazione: il portiere albanese rilancia il pallone addosso a Messias, la palla gli ritorna indietro e la blocca in presa al petto, prima di lasciarla nuovamente cadere. L’estremo difensore laziale si trova fuori area, ma la traiettoria della palla non è diretta verso la porta e il brasiliano non ci sarebbe mai arrivato: il tutto viene sanzionato con il cartellino giallo. Difatti, il regolamento parla chiaro e dice letteralmente:

Qualora il portiere tocchi intenzionalmente il pallone con le mani fuori della propria area di rigore, quale decisione adotterà l’arbitro? Nel caso l’azione del portiere abbia interrotto una possibilità, o una evidente opportunità di segnare una rete, l’arbitro concederà un calcio di punizione diretto ed espellerà il portiere. Nel caso l’intervento del portiere abbia interrotto un’azione di giuoco di importante sviluppo, l’arbitro concederà un calcio di punizione diretto e ammonirà il portiere.

Strakosha interrompe volontariamente con un fallo di mano. Un regolamento da rivedere?

L’ammonizione è giusta, eppure l’intenzionalità è troppo netta rispetto agli altri parametri quali la distanza, la direzione e la chiara occasione da gol. Il fatto grave è che il regolamento permetta questa falla. Il portiere quindi, se in difficoltà, può prenderla con le mani fuori dall’area (a patto che il pallone non sia direzionato verso la porta) e, mal che vada, regala un punizione da posizione defilata guadagnandosi solamente un cartellino giallo. Curiosa come situazione ma non equa, visto che il portiere ha già i suoi privilegi in area di rigore rispetto ai giocatori di movimento. La provocazione dunque è questa: non sono gli arbitri a sbagliare ma è proprio il regolamento che andrebbe revisionato e migliorato. Tra tocchi di mano volontari e/o “poco nitidi”, fuorigioco geografico e vantaggi da non applicare, è il caso di dirlo: il Milan quest’anno ha fatto scuola per le nuove leve dei corsi arbitrali.

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