Dzeko-Gosens vs Messias-Lazetic: con questi cambi non vinci la Coppa

By Marco Rizzo -

La stagione del Milan è stata sopra le aspettative. Stefano Pioli ha fatto un lavoro magistrale, stabilizzando la difesa e costruendo un’idea tattica. Diversi meriti anche per Maldini e Massara, ma gli investimenti di Elliott…

VERSO LA CESSIONE DI ELLIOTT – La stagione del Milan è stata sopra le aspettative. Stefano Pioli ha fatto un lavoro magistrale, stabilizzando la difesa e costruendo un’idea tattica. I rossoneri subiscono pochi gol, sono tutt’ora in testa alla classifica e in Champions League hanno fatto quello che potevano. Il tre a zero dell’Inter di questa sera non è una bocciatura per la squadra né per l’allenatore.

Nessun tifoso forse avrebbe immaginato un Milan così in alto a cinque giornate dal termine. Perché? Perché la rosa sulla carta non è all’altezza delle big europee ed è inferiore all’Inter. Ma la colpa non è nemmeno di Paolo Maldini e Frederic Massara che hanno cercato di fare una squadra competitiva (Kalulu e Tomori ad esempio) con quattro soldi.

Questa è la rosa di Pioli

Insomma sarebbe troppo prendersela con Messias che fino a pochi mesi fa era un giocatore da Serie B nel Crotone e che, nonostante tutto, qualche emozione ce l’ha regalata (leggi Atletico Madrid). Ma non è il giocatore che fa fare il salto di qualità e forse la famiglia Singer poteva investire qualche soldo in più per prendere un altro giocatore.

Nemmeno la scelta di non sostituire Calhanoglu è sembrata geniale. Maldini ha provato a mettere le pezze, trattenendo Diaz in prestito con diritto di riscatto e sperando che Messias, Krunic, Daniel Maldini o qualche trovata di Pioli (Kessie trequartista) potesse risolvere il problema. Ma rimane il fatto che Elliott non ha messo a disposizione le risorse per il trequartista: il turco è andato all’Inter e la riserva del turco è stata promossa titolare senza un’alternativa in panchina. A conti fatti in quella zona del campo i rossoneri hanno una lacuna sia qualitativa che quantitativa, senza un vero e proprio trequartista di riserva.

Maldini fa quello che può

Un grazie a Maldini e Massara per aver scovato Giroud a costo zero e averlo convinto a sposare la causa milanista. Anche perché di risorse ne sono state messe a disposizione poche, giusto qualche milioni per il prestito per l’eventuale rilancio di Pellegri o di Lazetic. E mentre il Milan aveva noti problemi di età nel reparto con Giroud e Ibra, la Juventus strappava Vlahovic alla Fiorentina e l’Inter Gosens all’Atalanta. Proprio quel Gosens che oggi è entrato insieme a Dzeko nel secondo tempo, mentre Pioli doveva incassare l’ennesimo stop di un Ibra 40enne e inserire ciò che offriva il piatto della famiglia Singer: Messias, Krunic, Diaz, Lazetic.

Le responsabilità di Elliott

Una differenza tecnica con l’Inter (che quest’anno è tutt’altro che irresistibile) che si fa sentire sia in campionato che in Coppa Italia. Pioli fa il possibile, prova ad inventarsi Kessie trequartista, prova a tirare fuori il meglio da Messias e da un Diaz che nella scorsa stagione era tutto fuorché un titolare. Se dovesse arrivare lo scudetto la logica di questo discorso non cambierebbe: mille grazie a Pioli e alle trovate di mercato con poche risorse a disposizione.

Si dirà che ci sono i conti da guardare, un bilancio da rispettare. Eppure il business del calcio ci insegna che le indebitate Barcellona, Juventus, Inter e compagnia bella i soldi continuano a spenderli. I blaugrana ideatori della Super League anti UEFA si sono portati a casa a gennaio Ferran Torres, insieme ai vari ingaggi per Traoré e Aubameyang. L’Inter, dopo la cessione di Lukaku e Hakimi, ha reinvestito su Dumfries più Dzeko, Correa e l’ultimo colpaccio Gosens su richiesta di Inzaghi a gennaio (nonostante ci fosse già Perisic titolare).

La Juventus ha sfoderato il colpo da novanta con Vlahovic. E mentre i nerazzurri sognano il ritorno di Lukaku, il Milan guarda di buon occhio il parametro zero Origi. Eppure i conti sono stati risanati ed è comunque una buona cosa. Soprattutto se l’obiettivo è vendere e guadagnarci.

 

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