Commissioni ai procuratori: Milan quarto, guida la classifica la Juve

By Marco Rizzo -

La FIGC ha stilato una classifica relativa alle commissioni ai procuratori. Milan quarto, Juve in testa: quasi 200 milioni di commissioni agli agenti

Per martedì prossimo è stata convocata l’assemblea della Lega Serie A alle ore 14:45. All’ordine del girono ci sono le proposte per il sostegno alle squadre, la licenza nazionale e modifiche statutarie e le proposte per promuovere la pace nel conflitto in Ucraina. Si prospetta una riunione decisiva soprattutto alla luce della crisi dei ricavi e in seguito all’eliminazione della Nazionale dai Mondiali.

Intanto sono stati resi noti i dati relativi alle commissioni ai procuratori. Un complessivo che vale quasi 200 milioni di euro e che vede in testa la Juventus. Ecco la classifica:

Juventus 28.914.175 euro
Inter 27.512.882 euro
Roma 25.962.250 euro
Milan 12.567.884,67 euro
Atalanta 8.353.775 euro
Fiorentina 8.256.475 euro
Sampdoria 7.227.645,10 euro
Napoli 6.906.264,11 euro
Sassuolo 6.817.361,37 euro
Udinese 5.820.175,61 euro

Cagliari 4.979.275 euro
Lazio 4.716.477,29 euro
Genoa 4.678.770 euro
Verona 4.539.516,75 euro
Bologna 3.961.288,80 euro
Empoli 3.631.850 euro
Torino 3.492.116 euro
Spezia 2.391.278,14 euro
Venezia 1.859.570,25 euro
Salernitana 1.242.844,59 euro
TOTALE 173.831.816,68 euro

Il commento dell’esperto

Bellinazzo, intervistato da TMW Radio, ha commentato la situazione economica della Serie A: “Il quadro di perdite si avvicina più ai 2 miliardi che al miliardo e mezzo, è tragico. E manca qualche bilancio ancora. Anche durante i due anni di pandemia i costi hanno continuato a crescere, abbattendosi su un calcio già in gravi difficoltà, e il deficit adesso è monstre.

C’è chi riuscirà a venirne fuori, chi ha forza alle spalle, sarà più difficile per i medio-piccoli che hanno sì perso meno ma con una minore disponibilità e dovranno stringere la cinghia. Negli ultimi anni le plusvalenze sono state mediamente 7-800 milioni a stagione, ma ora le circostanze sono cambiate rispetto a prima della pandemia e si perdono anche più giocatori a parametro zero, cosa che fa assottigliare le entrate. Il tema del debito si sta incartando su se stesso: se non puoi fare altro che abbassare i costi, finisci per calare la competitività”

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